L'imminente arrivo a Cagliari del ministro dell'Interno Matteo Salvini per le giornate del 22 e 23 novembre spariglia le carte della protesta contro la Regione già indetta dalle sigle sindacali firmatarie del contratto collettivo dell'Aias.

Previsto giovedì 22 era stato già rinviato a data da destinarsi il sit-in indetto da Css, Ugl, Isa, Fials, Confintesa e Comitato Spontaneo Dipendenti Aias. Ora, dopo un rapido consulto con Questura e Prefettura, la decisione di spostare anche la manifestazione già proclamata per venerdì 23 davanti al palazzo del Consiglio Regionale.

Le restrizioni alla viabilità e quelle agli accessi dei principali luoghi sensibili del capoluogo hanno originato la decisione.

Rimane invece fissata per il 25 novembre alla Fiera Campionaria di Cagliari la protesta indetta dalla direzione centrale della stessa Aias. "Per ovvi motivi di sicurezza - fa sapere Lino Marrocu, referente regionale dell'Ugl - abbiamo posticipato la protesta del 23 al 29 novembre". L'Ugl fa sapere inoltre che insieme a Css, Isa, Fials, Confintesa e Comitato Dipendenti terrà degli incontri pubblici (il 27 novembre alle 11.30 a Cortoghiana, alle 13 a Domusnovas e il 28 novembre alle 11.30 a Decimomannu) nelle strutture Aias del territorio.

Una recente manifestazione (foto Simone Farris)
Una recente manifestazione (foto Simone Farris)
Una recente manifestazione (foto Simone Farris)

I motivi della mobilitazione sono ormai noti: i sindacati vicini all'azienda chiedono l'immediato pagamento del decreto ingiuntivo appena avvallato dalla Corte d'appello di Sassari (per vecchie prestazioni eseguite per conto dell'ex Usl 2 di Alghero) e pari, con gli interessi, ad 8 milioni di euro.

La stessa sentenza poi porta l'Ugl e le altre sigle a sostenere che "il vecchio debito di 40 milioni rivendicato dall'Aias, e sempre negato o messo in dubbio dal sistema sanitario regionale, è in realtà effettivo e deve essere saldato". Un pagamento che secondo i sindacati firmatari del contratto Aias garantirebbe di risanare la situazione e cancellare le 11 mensilità arretrate nei confronti dei dipendenti. E, soprattutto farebbe venir meno l'esigenza di revocare la convenzione ad Aias qualora l'azienda non dovesse riuscire a sanare i propri debiti entro la scadenza del 31 dicembre corrente.

L'assessore alla Sanità Luigi Arru ha comunque già fatto sapere che la sentenza della Corte d'Appello di Sassari "non ha nulla a che vedere con il contratto del 2018 tra Ats ed Aias che rischia di decadere per la mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti". Versioni contrapposte che si fronteggeranno nelle 2 manifestazioni imminenti.
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