Non è bastato un mese di tavolo tecnico di accertamento per ultimare la verifica sui crediti vantati dall'Aias nei confronti del sistema sanitario regionale. Si procede ora fattura per fattura verificandone la corrispondenza con i dati sulle prestazioni effettuate in possesso dell'Azienda per la Tutela della Salute.

Quel che è certo che il progetto "Sas Domos", ideato dalla precedente Giunta Regionale per farsi carico di pazienti e personale dell'Aias, è definitivamente archiviato. L'assessore alla Sanità Mario Nieddu ha parlato di "progetto nato male e non conforme alla legge".

È quanto emerge dall'incontro tenutosi oggi in assessorato alla Sanità tra l'assessore Mario Nieddu e i sindacati regionali e sulcitani di Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica. Un incontro, quello convocato dallo stesso assessore, definito "interlocutorio" dai sindacalisti presenti ma non privo di significato.

"Nieddu ha rivendicato la terzietà politica del proprio assessorato garantendo che al termine degli accertamenti la sua maggioranza prenderà una decisione politica definitiva, qualunque essa sia, sul destino dell'azienda della famiglia Randazzo" riferisce Claudio Nuscis, segretario sulcitano della Fp Cisl. "Ha parlato di breve attesa per ultimare la verifica - prosegue Nuscis - comprendendo bene la disperazione dei lavoratori che ogni giorno sperano di poter sentire novità sulla drammatica situazione che li vede ancora attendere oltre 9 mensilità arretrate di stipendio".

Non resta dunque che attendere per conoscere la sorte di 1300 dipendenti e degli oltre 3.500 pazienti assistiti dall'Associazione Italiana Assistenza Spastici.
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