Ha lasciato un segno profondo nella medicina in Sardegna. Maestro e punto di riferimento per generazione di specialisti. È morto all’età di 91 anni Giuseppe Binaghi, cagliaritano, chirurgo e docente universitario, che ha attraversato molte frontiere in tempi in cui veniva rafforzata in tutta l’Isola l’organizzazione degli ospedali. Alla metà degli anni Settanta ha creato, nel ruolo di primario, il reparto di chirurgia dell’ospedale Santissima Trinità. Arrivava dall’ospedale di San Gavino dove era stato direttore sanitario. Con lui, due aiuti e sette assistenti.

Uno degli aiuti era Michele Pietrangeli che, nel momento dell’addio, lo ricorda con affetto e rimpianto: «Per me è stato un vero maestro. Alla straordinaria competenza professionale si associavano grandi doti umane e la capacità di trasmettere valori  e conoscenze. Ha fatto scuola con il suo sapere». Pietrangeli, nel 1990, ha sostituito il professor Binaghi quando il maestro, per limiti di età, ha lasciato il reparto: «Gli ho proposto di restare con noi e di continuare offrire il suo contributo, ma ha preferito non dare seguito al mio invito. Considerava conclusa la sua esperienza in quell’ospedale. Meglio dare spazio ai suoi allievi. Mi ha solo detto in modo autorevole pensando alla complessa organizzazione del reparto: devi occuparti di tutti con la massima attenzione, pazienti e medici».

Giuseppe Binaghi al Santissima Trinità ha affrontato i tumori al pancreas: «Con lui», aggiunge Pietrangeli, «è nata la chirurgia oncologia nel presidio di Is Mirrionis. Ricordo il primo intervento nel suo reparto alla metà degli anni Settanta. Anche in quell’occasione mi ha insegnato tanto». Chi gli è stato vicino rammenta anche il senso etico: «Per le consulenze private, quando lavorava nel servizio sanitario pubblico, non chiedeva una lira». L’amore per la medicina era una questione di famiglia. Il nonno Roberto Binaghi è stato un luminare sempre nel campo della chirurgia: Cagliari gli ha dedicato l’ospedale di Monte Urpinu. L’ultimo saluto domani, giovedì 14 novembre, alle 11.30 nella chiesa di San Giacomo.

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