È andata in scena anche a Cagliari la protesta dei lavoratori edili contro la crisi che sta penalizzando il mattone.

Un sit-in, organizzato questa mattina davanti al palazzo del Consiglio regionale di via Roma da FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, ha anticipato l'incontro di una delegazione di sindacalisti con i capigruppo dell'Aula.

"L'edilizia è il settore che ha subito più di tutti gli effetti negativi della crisi - hanno detto i rappresentanti di categoria Erika Collu, Enrico Cordeddu, Giovanni Matta e Marco Foddai - dal 2008 a oggi il settore ha perso circa 30.000 posti di lavoro, 5.000 imprese hanno chiuso i battenti. È necessario un cambio di rotta con interventi normativi ed economici per il rilancio del comparto".

Le richieste di sindacati e lavoratori sono state accolte dai capigruppo che, tramite il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai, hanno annunciato la presentazione di un ordine del giorno unitario nel quale si chiederà alla Giunta un'accelerazione sulle procedure di spesa delle risorse già disponibili e il recupero dei fondi da destinare ai cantieri comunali per l'occupazione.

Il segretario della Cgil, Michele Carrus, ha ricordato ai capigruppo le proposte di politica attiva del lavoro avanzate dal sindacato in questi anni: "Lo stesso Consiglio può farle proprie, così come può attivarsi per approvare una legge sugli appalti che preveda il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, soprattutto in riferimento a un numero di occupati congruo, e una premialità per chi reinserisca i disoccupati".

Il numero uno della Cgil in Sardegna ha inoltre ricordato che "la Regione potrebbe prevedere in una legge l'applicazione dei contratti di riferimento e rafforzare le nuove disposizioni nazionali che, finalmente, introducono l'obbligatorietà dell'inserimento della clausola sociale nei bandi pubblici".

Il segretario ha poi rilanciato la necessità di "creare una task force di livello regionale che sia di supporto agli enti locali per velocizzare le procedure burocratiche all'origine della lentezza nella spesa dei fondi e avviare finalmente i cantieri".

Fra le priorità sottolineate dalla Cgil, anche il potenziamento dei servizi di vigilanza e prevenzione e l'avvio dell'Osservatorio regionale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
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