A Cagliari il G7 sardo entra nel vivo: incontri, politica e foto di rito
Ad accogliere le delegazioni a Palazzo Regio la ministra del Lavoro Marina CalderoneA oltre duecento anni di distanza da quando i ministri del Regno affollavano le stanze di Palazzo Regio e Carlo Emanuele IV prima e Vittorio Emanuele I dopo guidavano l’Isola, oggi l’edificio di Castello a Cagliari accoglierà di nuovo governanti provenienti da mezzo mondo. Alle 8.45 i capi delegazione di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, ossia i ministri del Lavoro, saranno accolti da Marina Calderone che oltre a rappresentare il Governo italiano giocherà in casa, nella sua Sardegna. Per tutti arrivo a piazza Palazzo, stretta di mano e foto di rito. Sarà il primo incontro ufficiale dopo la cena di benvenuto di ieri sera all’Ammiragliato, dove la governatrice Alessandra Todde e il sindaco Massimo Zedda hanno tenuto dei brevi discorsi di saluto.
Lo staff della ministra Calderone ha lavorato fino a tarda sera per fare in modo che tutto filasse liscio. Il quartiere generale è stato allestito all’interno di Palazzo Tirso, con funzionari e dirigenti impegnati su più fronti, dalla comunicazione alla logistica fino alle trattative politiche con le altre delegazioni.
In questi ultimi giorni è andata avanti l’attività sul documento finale che sarà emanato dal G7 e che conterrà gli argomenti che saranno al centro delle sessioni di lavoro del vertice. Dall’intelligenza artificiale nel mondo dell’occupazione e manifatturiero, forse il tema più importante di questo forum, fino ai cambiamenti di un mercato che diventa resiliente in società che invecchiano. E poi ci sono i temi delle competenze e di un sistema inclusivo e che tenga conto della salute degli occupati e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Al momento mancano solo le limature del testo e piccoli particolari che vengono sempre lasciati per ultimi, ma il grosso è già stato fatto.
Ulteriori dettagli e approfondimenti nell'articolo di Giuseppe Deiana sul quotidiano in edicola e sull'App L’Unione Digital.