L’andamento della curva epidemiologica al momento in Sardegna non resta preoccupante, si resta in media sotto i 50 contagi al giorno ed è grazie “all’efficacia vaccinale e alle misure di contenimento e distanziamento adottate nel passato delle quali oggi godiamo i frutti”.

Parola di Ferdinando Coghe, nuovo direttore sanitario dell’Aou di Cagliari, già direttore del dipartimento Servizi e direttore del Laboratorio Analisi del Policlinico Duilio Casula e del San Giovanni di Dio.

L’identikit dei nuovi contagiati: “Non vaccinati in diverse fasce d’età e tutti coloro che si espongono senza rispettare le misure”.

Il rischio maggiore lo corrono tuttavia i non vaccinati: “Sono loro in genere a finire in ospedale, i vaccinati rappresentano percentuali minime ed anche se finiscono in ospedale presentano un quadro sintomatologico attenuato”.

A Cagliari, spiega il direttore sanitario dei presidi del capoluogo Sergio Marracini, “abbiamo uno o due accessi al giorno in ospedale dal 29 ottobre ad oggi. L’età media è circa 60 anni e su dieci pazienti ricoverati tre sono vaccinati e sette non vaccinati. E durante le nostre riunioni comunque emerge spesso la pluripatologia nel paziente vaccinato che finisce in ospedale”.

Nell’Isola ancora non è stata sequenziata la variante Delta plus: “Ma considerato che sono ripresi i viaggi internazionali e che i passeggeri sui voli con la Gran Bretagna non vengono sottoposti a screening, il rischio che possa arrivare non è remoto”.

Coghe propone inoltre di riconsiderare l’utilizzo dei test antigenici per ottenere il Green pass: “Ha una sensibilità notevolmente inferiore di individuare il contagio, bisognerebbe rivederne la regola di utilizzo per quanto riguarda le attività e il Green pass”.

(Unioneonline/L)

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