E' stato trovato questa mattina il corpo di Antonio Sardu, il pescatore di 31 anni annegato lunedì scorso durante una battuta di pesca nello stagno di Cabras. A scorgere per primi il capo del giovane a pelo d'acqua sono stati alcuni dei tanti pescatori impegnati da cinque giorni nelle ricerche, assieme a Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia e Forestale. Il corpo si trovava poco distante dal punto in cui la barchetta di legno sulla quale stava lavorando assieme al cognato, Giovanni Atzori, si era rovesciata. A qualche decina di metri dalla canna con la quale gli stessi pescatori il giorno dopo avevano segnalato il punto in cui era stato ritrovato il suo maglione. Antonio se lo era tolto mentre nuotava verso la riva, ma poi potrebbe essere stato il freddo ad essergli fatale. Il cadavere è stato recuperato e poi caricato sul gommone della Guardia Costiera che lo ha portato fino a Su Scaiu, lo scalo del Nuovo Consorzio Pontis titolare della concessione di pesca nello stagno, dove sono subito arrivati anche i familiari e gli amici. Questa mattina non c'era il padre Peppino, che nei giorni scorsi ha partecipato alle ricerche, perché ieri ha avuto un malore e ora è ricoverato in ospedale.
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