Una luce in fondo al tunnel per i lavoratori dell'Acqua San Martino. Stamattina nel palazzo della Provincia i 20 dipendenti, senza stipendio da due mesi, con il proprio lavoro in bilico e l'apertura della liquidazione giudiziale in corso dell'azienda, hanno incontrato l’assessora regionale al Lavoro Desirè Manca e l’amministratore straordinario della Città Metropolitana Gavino Arru. «Siamo pronti al rilancio - riferisce la prima - Ci sono problemi tecnici che stiamo risolvendo ma l’obiettivo di tutti, e in particolare della presidente Alessandra Todde, è quello di rilanciare un’eccellenza del territorio». L’esponente pentastellata rassicura i lavoratori anche sul fronte dei pagamenti.

«Tuteleremo i lavoratori con l’attivazione della cassa integrazione- spiega- e se dovesse tardare con il fondo emergenziale per le aziende in crisi». Anche l’ex Provincia, proprietaria della San Martino dal 1902, è scesa in campo andando incontro ai lavoratori. «Era doveroso vederli- afferma Gavino Arru – La Provincia ha dato nel tempo in gestione gli stabilimenti e stiamo valutando di tornare a farlo direttamente». Intanto va avanti il contenzioso con gli ex gestori mentre restano invendute quasi 1000 pedane di bottiglie. «È fondamentale- aggiunge l’avvocato Giovanni Campus che assiste i dipendenti per la UilA- commercializzare il prodotto e si tenga conto che ogni supermercato prevede circa 60 pedane».

Un altro aspetto relativo agli onorari riguarda il mese di marzo: «Non è stato pagato e rientrerà nel passivo fallimentare. Se consideriamo che a luglio ci sarà l’udienza per lo stato passivo, i lavoratori non lo riceveranno, insieme al Tfr, prima di altri sei mesi». «Abbiamo sensazioni positive- riferisce Michele Serra, segretario provinciale della UilA- speriamo che le istituzioni si attivino nel più breve tempo possibile». «Quando ci hanno detto del fallimento- affermano i lavoratori- abbiamo provato una grande delusione e amarezza. Dietro ogni bottiglia c’è il lavoro e il sacrificio di tutti noi, che siamo sempre stati al servizio dell’azienda».

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