Auguri, Antonello, non perdere la voce ripetendo che "un lavoro è una famiglia" anche nell'industria. Non mollare, mai. Auguri, Francesco: c'è ancora un anno per raccogliere i frutti che avete seminato. Ce lo dite voi, vogliamo fidarci.

Auguri, Andrea, che la cometa illumini la via dei nostri burocrati e tu possa realizzare il nuovo oliveto. Auguri, Marco.

E grazie per la lettera che ci hai inviato dal carcere di Bancali: trova la forza per ripartire.

Auguri, Lucia. Insegnare è diventato un mestiere forse più difficile, ma i nostri ragazzi hanno tanto bisogno anche di te. Auguri, Ismaila. Forse la Sardegna non è la terra promessa che cercavi, ma qui hai trovato tante persone perbene. Auguri, Graziella: grazie per quello che fate nel vostro grande ospedale. E non curatevi troppo di quanto succede attorno.

Auguri, Giovanni, a te e a tutte le donne e gli uomini che indossano un'uniforme: la riconoscenza è unanime.

Auguri, Paola. Fare il sindaco in un piccolo paese rafforza il senso di appartenenza, ma comporta grandi sacrifici: continua a crederci.

Auguri, Tommaso. Forse non è nemmeno questo l'anno buono per riportarci in Europa, ma la nostra bandiera deve sventolare in Serie A. Sempre. E a voi, care lettrici e cari lettori, grazie. Se siamo qui a scambiarci gli auguri sull'Unione, lo dobbiamo anche a voi. Buon Natale.
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