Boom di notti tropicali: l’estate sarda tra temperature roventi e caldo afoso
A incidere anche l’alto tasso di umidità, che incide sul calore percepito. I dati nel report Arpas sulle ultime annatePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’ultimo luglio è stato il secondo più caldo mai registrato a livello globale: la temperatura media dell’aria è stata di 17 gradi, 0,68 in più rispetto ai dati del trentennio 1991-2020. Il dato (che comprende le statistiche di entrambi gli emisferi terrestri), per il centro studi europeo di Copernicus Climate Change Service, è di poco inferiore (-0,04 gradi) al precedente massimo registrato a luglio 2023. Insomma: dobbiamo affrontare temperature mediamente più alte. E periodi estivi con picchi di calore mai affrontati prima.
Se restringiamo il campo all’Isola, il luglio bollente dello scorso anno è rimasto per le “anomalie”: quelle legate alle temperature massime hanno superato i 3 gradi e ci sono state «frequenti giornate con punte molto superiori ai 40 °C. Il mese, inoltre, è stato esposto a onde di calore di forte intensità che hanno portato alle temperature massime più elevate mai registrate in Sardegna: 48.2 °C», si legge in un report dell’Arpas pubblicato qualche giorno fa su Sardegnambiente.it. Il caldo ormai non ci lascia neanche dopo il tramonto del sole. Il fenomeno delle «notti tropicali», cioè quelle in cui la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi, è diventato ormai una abitudine.
C’è poi il fattore umidità, che incide sul calore percepito ed è importante nel mondo degli allevamenti perché permette di stimare le condizioni di stress per il bestiame. Ecco, «il periodo giugno-settembre 2023 è stato contraddistinto da valori più critici della media per tutti i mesi esaminati come conseguenza in particolare delle alte temperature estive».