Facevano “spuntini”, ossia lauti banchetti, con esponenti della criminalità “storica” del Nuorese. Ma l’ex assessora all’Agricoltura  Gabriella Murgia e il primario Tomaso Cocco tenevano anche incontri clandestini con altri membri del gruppo nella tranquillità all’ospedale Binaghi di Cagliari, dove Cocco era anestesista. 

È uno dei retroscena dell’inchiesta Monte Nuovo, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, che questa mattina ha portato a 31 arresti da parte del Ros dei carabinieri. 

L’indagine è partita nel 2020, in piena pandemia. E stando a quanto emerge dalle carte, l’ospedale di via Is Guadazzonis era diventato uno dei luoghi prescelti per le riunioni tra i presunti criminali: in reparto la gente moriva per il virus, nel padiglione accanto si prendevano accordi che per gli inquirenti servivano a violare la legge. 

 «Abbiamo accertato diversi incontri»,  ha detto il tenente colonnello Giorgio Mazzoli, comandate del Ros di Cagliari, nel corso della conferenza stampa,  «a cui hanno preso parte anche Cocco e Murgia,  più volte». Secondo gli investigatori con questa indagine si è coperta una "saldatura" tra due mondi considerati inconciliabili: quello della criminalità legato al traffico di droga o a quella che era l'Anonima sequestri, con alcuni membri delle istituzioni. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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