Alluvione nel Sud Sardegna, l’analisi Arpas: «Eventi violenti sempre più frequenti»
Lo studio sui dati dell’evento della notte tra il 26 e 27 ottobre. I meteorologi ipotizzano l’esistenza di un fenomeno raro ma ormai ben documentato: il “Nubifragio del Basso Campidano”Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Forti piogge e maltempo, concentrati in alcuni mesi dell’anno ma soprattutto in alcune zone della Sardegna, come è successo con l’ultima alluvione del 26 e 27 ottobre. Fenomeni così violenti che le rilevazioni del dipartimento meteoclimatico dell’Arpas ora ipotizzano l’esistenza di una fenomenologia rara, anche se sempre più ricorrente: il Nubifragio del Basso Campidano. Ha messo in ginocchio – neanche un mese fa – buona parte dell’Isola, ancora una volta alle prese con tonnellate di fango, fiumi esondati e ponti crollati.
Vallermosa, in quelle ore di incertezza e paura per le conseguenze della pioggia, è stato il Comune dove il pluviometro ha registrato numeri più elevati, con cumulati orari che hanno raggiunto i 60 millimetri e un valore complessivo dell’evento di circa 292, di cui la maggior parte in sei ore. Cifre che fanno riflettere, considerando che il cumulato medio di ottobre è pari a 54,4 millimetri e quello annuo è di di 555,8. Tradotto: in poche ore ha piovuto cinque volte in più della media di un mese. Sul podio, dopo Vallermosa, ci sono Carbonia e Sardara, con 97,2 e 96,8 millimetri. Dopo il boom, la furia del maltempo ha iniziato a perdere vigore poco prima delle due, indebolendosi.
Ad allarme rientrato, ora i meteorologi fanno i conti con i dati raccolti, tirando le somme e trovando delle analogie tra l’ultima alluvione e le precedenti. Si è scoperto che, oltre a ricorrere nei mesi di ottobre e novembre, i fenomeni presentano una struttura che dal satellite risulta estesa e che interessa gran parte della Sardegna Meridionale, con il massimo principale di precipitazione localizzato a Ovest di Cagliari. I quattro eventi più recenti (gli unici avvenuti da quando la Regione si è dotata di una rete di telemisura) sono stati quelli del 13 novembre 1999 (massimo a Decimomannu); 10 ottobre 2008 (massimo a Capoterra); 22 ottobre 2018 (massimo a Uta-Santa Lucia); 27 novembre 2024 (massimo a Vallermosa). Esistono alcuni eventi storici caratterizzati da una pluviometria simile, ma avvenuti in un periodo in cui le misure avvenivano solo maniera meccanica: 7 ottobre 1929 (massimo a Vallermosa); 23 novembre 1961 (massimo a Uta); 8 novembre 1983 (massimo a Villacidro-Montimannu).
L’evento del 26 e 27, si legge nel report Arpas, «sembra poter essere ricondotto a una fenomenologia rara, ma ricorrente. Il forte impatto che ogni evento ha avuto sul territorio lo rende particolarmente insidioso e richiede di essere studiato più a fondo».