Come negli ultimi cinque anni, si conferma il calo demografico in Sardegna: secondo i dati diffusi dalla Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola media impresa sarda, nel 2017 nell'Isola si sono registrati un milione e 648mila residenti, 4.835 in meno rispetto all'anno precedente.

Crescono, invece, le presenze straniere (circa 50mila residenti), e aumentano i giovani che lasciano la Sardegna per motivi di studio o di lavoro.

Il 23,2 per cento della popolazione è rappresentato da over 64 (in Italia la quota è del 22,6 per cento); l'età media risulta essere di 46,4 anni (nel resto della penisola 45,2). L'indice di vecchiaia, ossia il rapporto tra anziani e giovani, parla di oltre 200 ultra 65enni ogni 100 ragazzi con meno di 15 anni.

All'origine del calo demografico, secondo la Cna Sardegna - "il deterioramento del bilancio naturale, caratterizzato da una sensibile riduzione delle nascite".

Nell'Isola l'età media delle donne al momento del parto è di 32,4 anni, mentre a livello nazionale ci si ferma a 31,8. Anche il numero medio dei figli, 1,09, è inferiore al dato nazionale, che è pari a 1,34.

Preoccupa, inoltre, la situazione dei giovani: nel 2016 il tasso di disoccupazione ha toccato il 56,3 per cento (su scala nazionale il dato è di 37,8 per cento), e questo, spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu - presidente e segretario Cna Sardegna - "rappresenta uno dei fattori di debolezza del sistema socio-economico regionale, che si riflette sulle statistiche demografiche".

(Unioneonline/s.s.)
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