Alcoa, rinviato a giovedì il vertice di Palazzo Chigi
L'incontro slitta da lunedì a giovedì prossimo. Tensione in fabbrica: le materie prime mancano e ieri c'è stato anche un infortunio sul lavoroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
PORTOVESME Un altro rinvio. Il vertice per stabilire il futuro dei lavoratori Alcoa lunedì non si terrà. Su richiesta dell'azienda l'incontro slitta a giovedì 25 febbraio a Palazzo Chigi. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri pomeriggio ai sindacati, firmata da Gianni Letta. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio garantisce: «Nessuna iniziativa unilaterale sarà presa nel frattempo dall'Alcoa e le produzioni proseguiranno regolarmente a Portoscuso e Fusina».
TENSIONE Intanto in fabbrica le acque sono agitatissime su due fronti: materie prime e sicurezza. Da ieri il reparto Mescola, quello dove vengono realizzati gli anodi indispensabili nel processo produttivo, si è fermato. Ufficialmente per manutenzioni, ma le organizzazioni sindacali sottolineano che le materie prime che alimentavano quell'impianto (pece e coke) sono esaurite, dunque per qualche giorno la Mescola resterà in stand-by. C'è forte preoccupazione anche per l'allumina: la nave, in un primo momento data in arrivo a Portovesme per il 20 dovrebbe arrivare invece il 26, ma le scorte sono finite. Per evitare il peggio l'Alcoa è stata costretta a bussare alle porte dell'Eurallumina (ferma da un anno) e chiedere 3 mila tonnellate delle 9 mila depositate ancora nei piazzali della raffineria. Non è solo l'approvvigionamento di materie prime a tenere in ansia i lavoratori. Anche le condizioni generali degli impianti vengono giudicate preoccupanti, tanto che i delegati sindacali che si occupano di sicurezza hanno lanciato l'allarme, coinvolgendo anche il servizio di Prevenzione della Asl, che oggi dà il via alle visite all'interno dello stabilimento.
L'INFORTUNIO Tra l'altro proprio ieri si è registrato un infortunio sul lavoro nell'Officina Automezzi: un operaio intento a fare dei lavori di manutenzione su un carrello da 12 tonnellate si è visto cadere su un braccio il portellone del mezzo. I medici dell'ospedale di Carbonia hanno escluso la frattura del braccio, ma hanno prescritto all'operaio ferito 25 giorni di cure. La pressione al centro dell'arto - secondo i medici - necessita di ulteriori accertamenti. L'uomo comunque ieri sera è rientrato a casa dalla famiglia. «Il portellone era sprovvisto del pistoncino che dovrebbe tenerlo sollevato», dicono Massimo Cara, Stefano Lai e Pierpaolo Gai, delegati sindacali per la sicurezza: «sembra una cosa elementare, ma la politica dei tagli e del risparmio incide su tutto, mettendo a serio rischio i lavoratori nel normale esercizio delle loro mansioni. E in questo momento, come abbiamo detto anche all'azienda, il rischio per i lavoratori è altissimo». Un concetto che i rappresentanti dei lavoratori hanno ribadito anche durante l'incontro di mercoledì sera in Confindustria, quando hanno motivato il blocco dell'alluminio in uscita. «Constatiamo con rammarico che le materie prime non sono arrivate e che per evitare la fermata delle celle elettrolitiche si è dovuti ricorrere ad uno stock di allumina fortunatamente presente all'Eurallumina- si legge in un documento della Rsu e delle segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Cub- inoltre da oggi il reparto Mescola ferma la produzione per mancanza di materie prime: tutto questo è inaccettabile. Pertanto, abbiamo deciso di continuare il blocco del metallo fino a quando le materie prime non arriveranno».
LA SITUAZIONE Insomma rapporti burrascosi tra azienda e sindacati a una settimana dal vertice con il Governo, previsto per il 25 alle 20. «Oltre al discorso sulle materie prime», dicono Cara, Lai e Gai, delegati per la sicurezza, «c'è un allarme sicurezza che non può essere ignorato: la condizione degli impianti, la situazione elettrica, buchi sui tetti e sui pavimenti, l'impianto Gpl con la condotta vecchia di 35 anni. Devono essere realizzati mille interventi e poi scopriamo che non c'è lavoro per alcuni operai delle imprese: non ha senso». E ora a Portovesme si annuncia una settimana caldissima.
ANTONELLA PANI