Alcoa, il giorno della veritàUna fiaccolata per la Vinyls
Oggi vertice decisivo a Roma per il futuro dell'Alcoa a Portovesme. I vertici della multinazionale americana dovranno esprimersi sul decreto legge sull'energia emanato dal Governo venerdì scorso. Stasera a Porto Torres fiaccolata per i lavoratori che occupano la Torre Aragonese da venti giorniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È il giorno della verità: nell'incontro di questo pomeriggio al ministero dello Sviluppo Economico l'Alcoa dovrà giocare a carte scoperte e comunicare a Governo ed organizzazioni sindacali cosa ne sarà della fabbrica di alluminio di Portovesme. I vertici della multinazionale americana, in particolare, dovranno esprimersi sul decreto legge emanato dal Governo venerdì scorso: un provvedimento che raddoppia i contributi per l'energia “interrompibile” (a rischio black-out) a tutte le aziende che utilizzano questo tipo di energia in Sardegna e Sicilia, e dunque anche per Alcoa.
PREZZO DELL'ENERGIA Il prezzo del megawattora dovrebbe restare inchiodato sui 30 euro a megawattora, in linea con la media europea, per i prossimi 3 anni. Ma a quanto pare tra i vertici Alcoa continua a serpeggiare il tarlo dell'Unione Europea: quali garanzie ci sono che il decreto legge sia effettivamente al riparo dalle obiezioni di Bruxelles? Un discorso che i vertici di Alcoa potrebbero riproporre nel vertice di oggi. Una riunione decisiva, a cui il Sulcis si presenta compatto: ci saranno le organizzazioni sindacali, ma anche rappresentanze di lavoratori di tutte le fabbriche di Portovesme e i sindaci, tutti in sit in davanti alla sede del ministero per ricordare a chi oggi deve decidere quanto siano importanti per il Sulcis quei posti di lavoro.
SIT-IN A ROMA Il primo cittadino di Carbonia, Tore Cherchi, ha convocato il Consiglio Comunale della città mineraria in seduta straordinaria a Roma. E mentre la delegazione sarà in riunione con Governo e azienda, con il sit-in fuori dal ministero, i lavoratori aspetteranno notizie in fabbrica, a Portovesme, con un presidio che li terrà costantemente informati su quanto sta accadendo a Roma.
MOBILITAZIONE SUL WEB Intanto dai lavoratori è partita un'iniziativa di mobilitazione popolare, tramite il web, per sensibilizzare la multinazionale americana e tutte le istituzioni con l'invio di centinaia di mail Alcoa-Portovesme non deve chiudere . «Dovrebbe essere il vertice decisivo, ci auguriamo che lo sia», sottolinea Fabio Enne, segretario della Cisl del Sulcis. «Le misure individuate dal Governo garantiscono le condizioni chieste da Alcoa e dovrebbero essere al riparo dai rilievi dell'Unione Europea». A questo punto «il primo segnale di buona volontà da parte dell'azienda deve essere il ritiro immediato della cassa integrazione, perché sarebbe inaccettabile che si proseguisse con l'idea della fermata degli impianti e degli ammortizzatori sociali per i lavoratori». Un'ipotesi che le organizzazioni sindacali hanno sempre respinto, anche non presentandosi all'incontro convocato al ministero del Welfare.
CASSA INTEGRAZIONE Ma l'ombra della cassa integrazione continua ad aleggiare sullo stabilimento e sui 568 lavoratori (più i 300 delle imprese legate agli appalti), visto che la procedura è stata avviata a metà gennaio e potrebbe perfezionarsi a febbraio. E anche per questo c'è grande attesa tra i lavoratori dell'Alcoa e delle imprese d'appalto, che aspettano la risposta definitiva della multinazionale sulle tariffe energetiche.
L'ATTESA DEI LAVORATORI «Aspettiamo di toccare con mano le misure del Governo e, soprattutto, vedere le reazioni di Alcoa - dice Roberto Puddu, responsabile Industria della Cgil del Sulcis - senza fatti concreti non possiamo lasciarci andare all'entusiasmo». Finora tutti i vertici precedenti si sono conclusi con rinvii e aggiornamenti: quello di oggi dovrebbe essere decisivo, o almeno potrebbe esserlo. A meno che, al tavolo romano, non spuntino nuove questioni o richieste di chiarimenti.
ANTONELLA PANI