Domani dalle 18.30 nella Comunità la Collina di Serdiana, in località S'otta, si celebra la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che da oltre dieci anni si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, di questa particolare categoria di migranti.

Con la Giornata Mondiale del Rifugiato, l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) vuole invitare il pubblico ad una riflessione sui milioni di rifugiati e richiedenti asilo che, costretti a fuggire da guerre e violenze, lasciano i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.

Soprattutto non dimentichiamo mai che dietro ognuno di loro c'è una storia che merita di essere ascoltata, storie di sofferenze, di umiliazioni ma anche storie di chi vuole ricominciare a ricostruire il proprio futuro.

Aprono la Giornata l'introduzione di Ettore Cannavera, responsabile dell'Associazione Cooperazione e Confronto (ente gestore del progetto Accoglienza Metropolitana), e Lidia Gioi, delegata alle politiche sociali del Consiglio Metropolitano della Città Metropolitana di Cagliari.

Seguiranno i saluti istituzionali con la partecipazione dell'arcivescovo di Cagliari Monsignor Arrigo Miglio, dell'assessore al Lavoro della Regione Sardegna Alessandra Zedda, di Emiliano Deiana, presidente di Anci Sardegna e di un rappresentante della Questura di Cagliari.

La manifestazione entrerà poi nel vivo con l'incontro di Atai Walimohammad, che dialogherà con la giornalista Francesca Zoccheddu della sua emblematica vicenda, raccontata nel libro "Ho rifiutato il paradiso per non uccidere".
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