Per oltre quarant'anni ha curato malattie e miseria a Senorbì e nelle frazioni Arixi e Sisini.

Erano gli anni del secondo conflitto mondiale e della difficile ricostruzione del dopoguerra, quando il paese al centro della Trexenta era stato letteralmente invaso da una marea di sfollati, divenuti tutti pazienti del dottor Massimo Coraddu.

Ed è proprio la figura mitica dello storico medico condotto di Senorbì ad aver ispirato la mostra permanente che verrà inaugurata domani, alle 17 nei locali in via Coraddu 1 (la strada dedicata al medico, la via dove ha vissuto) su iniziativa di due giovani farmacisti del paese.

"Abbiamo sempre sentito echeggiare le vicende di questo personaggio straordinario che molti anziani ricordano come uomo generoso e di grande cultura", dicono Giovanni Sessini e Paolo Melis, ideatori dell'iniziativa.

Per l'allestimento, grazie ai familiari del dottor Coraddu, sono state recuperate numerose fotografie sulla sua vita (nel 1969 ricevette dalla fondazione Carlo Erba il premio "missione di medico") e il suo lavoro.
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