Continuano gli incontri con gli scrittori della rassegna "Porto Cervo Libri" organizzata dal Consorzio Costa Smeralda presieduto da Renzo Persico e diretto da Massimo Marcialis.

Questa sera, giovedì 8 agosto, alle 19.30 presso il Sottopiazza protagonista sarà una coppia d’eccezione con Alessandra Necci, giornalista, scrittrice e opinionista televisiva tra le più seguite, autrice del libro "Isabella e Lucrezia, le due cognate" edito da Marsilio, e Stefano Folli, firma di punta di Repubblica e in passato direttore del Corriere della Sera dopo il lungo regno di Ferruccio De Bortoli.

A moderare il dibattito, che si prevede di grande interesse per lo spessore umano e intellettuale dei relatori, Giovanni Maria Chessa, giovane studioso sassarese che segue da vicino le tematiche socio-economiche del Bel Paese partecipando a convegni nazionali di fondazioni culturali in Sardegna e nella Penisola.

Questa doppia biografia tratteggia le vite di due delle più famose protagoniste del Rinascimento italiano, Isabella d’Este, marchesa di Mantova, e Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara, che divengono cognate in virtù del terzo matrimonio di Lucrezia con Alfonso d’Este.

Erede di una grande dinastia, sottile stratega capace di vincere le più difficili partite dello scacchiere italiano, mecenate e collezionista, Isabella incarna il prototipo della donna politica cerebrale e ragionatrice, che antepone l’interesse dello Stato agli affetti. Lucrezia, figlia di un Papa controverso e "carnale" come Alessandro VI, è invece capace di intense passioni e forti sentimenti, ma all’occorrenza si dimostra un’accorta governante e arriva a contendere a Isabella il primato di mecenate più celebrata della penisola.

Le due cognate incrociano le loro esistenze con quelle dei maggiori personaggi del tempo, incarnando due diversi e significativi prototipi di "dame di potere e di corte". Attraverso Isabella e Lucrezia, inoltre, il libro racconta nel dettaglio l’Italia dell’Umanesimo e del Rinascimento, mettendone in evidenza la grandezza e la tragicità, gli splendori e le miserie, la complessità e le contraddizioni, gli individualismi e i particolarismi che le impediranno per molti secoli ancora di divenire uno stato unitario. È, dunque, una biografia ma anche un’analisi politica, che attraverso lo studio del passato, delle Signorie, del papato, dell’impero, dei regni nazionali serve a comprendere meglio l’Italia di oggi. Perché la storia, come direbbe Benedetto Croce, "è sempre storia contemporane"».

L.P.
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