Parte di un progetto che intende documentare in maniera scientifica il patrimonio di domus de janas della Sardegna, il volume "Nuove tecniche di documentazione e di analisi per una ricostruzione delle società dalla fine del V al III millennio a.C." (Condaghes edizioni) sarà presentato venerdì 31 marzo, alle 17 e 30, nell'aula Coroneo della Cittadella dei musei di Cagliari. Interverrà la curatrice dell'opera Giuseppa Tanda, già docente di Preistoria e protostoria.

La pubblicazione segue il libro dato alle stampe lo scorso anno e intitolato "Le domus de janas decorate con motivi scolpiti". Il ciclo di opere scientifiche, che documenta le tappe del progetto "Cultura visuale preistorica: le domus de janas", si concluderà con l'uscita di un terzo volume. L'opera intende non soltanto documentare le domus de janas dal punto di vista degli aspetti strutturali. Vuole anche raccontare il paesaggio che circondava le sepolture ipogeiche e ricostruire la società che presiedeva alla loro realizzazione e ai riti funerari. Si propone infine di valorizzare un patrimonio archeologico che non ha eguali nel Mediterraneo. In Sardegna si contano 3500 domus de janas. Nonostante la consistenza numerica, gli impianti estesi e articolati, le grotticelle che le comunità della preistoria scavavano per deporre i defunti e affidarli alle divinità (Dea Madre e Dio Toro) non sono nella lista dell'Unesco.
© Riproduzione riservata