L'archeologia esce dall'Accademia e racconta, anche a un pubblico di non specialisti, notizie e scavi della Sardegna nuragica. Lo fa nelle tre giornate del primo Congresso regionale che da domani (ore 15, Centro "Sanna") e sino a sabato si svolgeranno a Serri, paese nel cui territorio sorge il santuario nuragico di Santa Vittoria considerato da Giovanni Lilliu il più importante dell'Isola.

Le relazioni saranno tenute da docenti universitari, funzionari della Soprintendenza e ricercatori e restituiranno un quadro complessivo sulla civiltà nuragica, i monumenti e la cultura materiale che la rappresentano. Ci sarà anche una parentesi sulla Corsica "torreana". Ne parleranno Kewin Peche-Quilichini e Joseph Cesari.

Il congresso sarà organizzato in cinque sessioni: Territorio e archeologia, Architettura religiosa e funeraria (domani dalle 16), Vecchi e nuovi scavi: nuraghi e villaggi, Cultura materiale e archeologia della produzione, L'uomo e l'ambiente al tempo dei nuraghi (venerdì dalle 9 e nel pomeriggio dalle 15,15). La giornata di sabato (s'inizia alle 9) sarà dedicata alle sessioni poster. Le conclusioni del congresso saranno affidate al professore emerito Ercole Contu. Alle 12 visita al Santuario e all'area degli scavi. Nel pomeriggio alle 15 si svolgerà il concerto del coro "Voci e musica di Serri". Alle 16 le invasioni digitali al Santuario; alle 16,30 l'inaugurazione della mostra archeofoto contest "Santa Vittoria" con le premiazioni e quindi la performance del gruppo folk Santa Vittoria.
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