L'orientamento e le misure di nuraghi, menhir e altri monumenti megalitici aiutano a capire quali erano le conoscenze scientifiche dei sardi antichi, grazie agli studi che mettono insieme archeologia e astronomia.

La settimana prossima Sassari ospita due giornate imperdibili per gli appassionati di astronomia, archeologia e la comunicazione scientifica, organizzate dal Circolo Culturale Aristeo e dalla Società Astronomica turritana. Venerdì 1° dicembre presso l'Auditorium Museo ex convento del Carmelo (dalle 9.30) si terrà la sesta edizione del convegno internazionale di archeoastronomia in Sardegna. Il convegno affronterà temi legati alle indagini condotte sull'enigmatica area megalitica di Pranu Muttedu a Goni e sulle aree templari nuragiche di S'Arcu 'e is Forros e Sa Carcaredda a Villagrande Strisaili, di Sa Carcaredda a Fonni e di Oes a Torralba.

Sabato 2 dicembre invece sarà l'Aula Magna dell'Università di Sassari a ospitare "Divulgare la scienza", una tavola rotonda che mette in campo studiosi, istituzioni culturali e media per confrontarsi sulle implicazioni etiche e metodologiche di una corretta divulgazione e un'efficace comunicazione in campo scientifico.

Tra gli interventi, quello dal titolo "Quando la fisica corre troppo" di Matteo Serra della Fondazione Bruno Kessler, di Maria Becchere di ScienzaSocietaScienza su "L'esperienza del Cagliari Festival scienza a 10 anni dalla nascita", mentre Gian Nicola Cabizza e Andrea Fenu portano l'esperienza della trasmissione "40° Parallelo" di Videolina. L'esperienza di Aristeo è argomentata da Stefania Bagella e Simonetta Castia in "La comunicazione storica dell'identità cittadina". Per la Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, Francesco Di Gennaro e Rubens D'Oriano intervengono per la prima parte di "La Divulgazione della civiltà dei sardi tra miti e realtà".
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