Addio al mitico ispettore Antonio SerraUna vita in prima linea contro i sequestri
E' morto all'ospedale Brotzu di Cagliari l'ex ispettore di polizia Antonio Serra, che prima di andare in pensione, nel 1994, comandava la "Squadra catturandi" della Questura di Nuoro e per anni è stato protagonista nella lotta ai sequestri di persona.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Originario di Thiesi, aveva 77 anni, e fu insignito della medaglia di bronzo al valor civile. Oggi la salma tornea nella sua casa di Bosa. Lunedì pomeriggio a Suni, paese della moglie Graziella, si svolgeranno i funerali.
IL MITO - Serra faceva coppia fissa con un altro eroe in divisa, il maresciallo Salvatore Pilia, scomparso anni fa. Con lui Serra cominciò a lavorare alla fine degli anni '60. Il primo episodio risale a quel periodo: quando nell'isola erano ancora vive le gesta di Graziano Mesina. La squadriglia fece irruzione in un covo dell'Anonima liberando l'industriale Italo Maffei e uccidendo nel conflitto uno dei sequestratori.
A distanza di qualche anno, nel 1975, Pilia, Serra e altri agenti di quel reparto scelto entrarono in azione in un'altra zona impervia del centro Sardegna. Quella volta, sui monti di Locoe, potè così riacquistare la libertà un altro ostaggio, l'ingegnere milanese Carlo Travaglino. Seguirono l'arresto o la costituzione di numerosi latitanti. Nel 1979 la liberazione della studentessa nuorese Pasqualba Rosas, tenuta prigioniera in una tenda sul Supramonte. Uno dei custodi restò ferito nella sparatoria seguita all'irruzione nel bosco dove la ragazza veniva tenuta prigioniera e l'intera banda venne poco dopo arrestata.
Negli anni successivi altri blitz coronati da successo restituirono alle loro famiglie senza il pagamento di riscatto altri ostaggi: Ivan Mulas (1983) e Cristina Berardi (1987). Ma l'azione senza dubbio più drammatica nella quale l'ispettore Serra è stato impegnato fu quella passata alle cronache del banditismo come la battaglia di Osposidda: nel 1985 quattro banditi e un brigadiere della polizia restarono sul terreno senza vita dopo il conflitto a fuoco scatenato sui monti di quest'impervia località della Barbagia per liberare il commerciante di Oliena Tonino Caggiari, appena rapito.