Allarme morbillo: ma non era una malattia banale?
Il morbillo in prima pagina. No, non quella di una rivista scientifica, ma quelle dei quotidiani nazionali ed internazionali. Una malattia infettiva virale, più frequente in età pediatrica, ed erroneamente considerata “benigna”, che fa parlare di sé alla luce dell’incremento di nuovi casi in Europa e negli USA.
Dopo decadi di relativo silenzio sul tema, grazie alle elevate coperture vaccinali, numerosi nuovi casi di malattia, alcuni dei quali molto gravi, sono stati registrati nei Paesi Occidentali. Solo nei primi cinque mesi del 2025 in Italia (primariamente in Sicilia, Marche, Liguria e nella provincia autonoma di Bolzano) sono stati notificati 334 contagi, circa il doppio di quanto documentato nello stesso periodo del 2024.
Come sottolineato dal Dott. Roberto Parrella, presidente della Società Italiana di Malattie Infettive (intervenuto a La Strambata su Radiolina): “Circa un terzo ha sviluppato forme gravi, come polmoniti o encefaliti, e la quasi totalità dei casi ha riguardato soggetti non vaccinati o con vaccinazione parziale”.
I bambini di età inferiore a cinque anni rappresentano quasi la metà dei casi di infezione. Gli esperti di sanità pubblica evidenziano l’importanza della vaccinazione che favorisce una protezione elevata (>95%). Alla vigilia delle vacanze estive e di viaggi in realtà a rischio (vedi USA) utile controllare il proprio stato vaccinale.