SGUARDI - Francesco Murano: illuminando l'arte

15 dicembre 2025 alle 14:50
Roma, 15 dic. (askanews) - Le interviste di SGUARDI ci portano da Francesco Murano, light designer che ha illuminato oltre duecento mostre, inclusa quella spettacolare sui Tesori dei Faraoni adesso alle Scuderie del Quirinale. Dal Perseo di Canova alla Tempesta di Giorgione, da Vittorio Sgarbi a quanto costa montare una mostra: ricordi, imprevisti, bellezza ma anche gli usi dell'intelligenza artificiale. SGUARDI è la rubrica di approfondimento di Askanews curata da Alessandra Quattrocchi."La luce nell'arte ha due aspetti. La prima è la luce delle opere e l'altra è la luce sulle opere" spiega Murano. "La luce in una mostra può danneggiare molto più di quello che può fare e può fare molto più male che bene. Perché sei una mostra illuminata male veramente si perde il gusto di vedere un'opera"E sulla mostra dei Tesori dei Faraoni: "splendida e splendente davvero, perché ha dei reperti d'oro di infinita bellezza. In generale tutti i metalli si nutrono di luce, quindi vivono di luce e non solo, ma come tutti i materiali riflettenti, l'oro deve essere illuminato in modo che crei riflessi al contrario dei dipinti".Cosa vuol dire organizzare una mostra di questo genere? "Coinvolge duecento persone. Ci sono pool di assicurazioni che convergono per assicurare le opere, ci sono ditte specializzate che si occupano esclusivamente dello spostamento delle opere da chiodo a chiodo e all'installazione delle opere; tre quattro ditte in Italia che fanno questo lavoro altamente specializzato".E ancora, Murano ci parla dei suoi brevetti sull'intelligenza artificiale, degli aneddoti comici di una carriera a fianco di storici e artisti, e di riproducibilità dell'arte: "Quando illumini un quadro, non stai facendo soltanto un'opera di illuminazione. Con una bella riproduzione, il quadro lo leggi benissimo. Ma le persone vanno alla mostra per entrare in contatto con l'artista, e così è per me".