Siddùra. Sinfonia perfetta tra passione e imprenditoria
La cantina sarda è la realizzazione di un sognoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In Gallura, nel lontano 2008, germogliava un progetto che, oggi, è motivo di orgoglio dell'isola enologica: la cantina Siddùra, che interpreta una realtà in continua crescita e si affida alle peculiarità dei vini autoctoni della Sardegna.
La cantina
Immersa in una valle circondata dai boschi, con terreni ribelli e non facili da coltivare, Siddùra (in gallurese sella, che riprende la forma delle colline su cui si aggrappano i filari) impreziosisce il mondo dell’enologia con i suoi prodotti, i suoi riconoscimenti, la sua evoluzione imprenditoriale.
Una linea di pregio, quella dell'etichetta Siddùra, con undici vini prodotti: Vermentino di Gallura, Cannonau, Carignano, vini internazionali, un passito e una bollicina Brut Rosé, per una produzione di circa 250mila bottiglie. Nulla è lasciato al caso in quei terreni di granito, sabbia e argilla: nelle vigne Siddùra si conduce una profonda ricerca di qualità, perfezione e armonia, con l'obiettivo di proporre vini che siano l'interpretazione autentica della Sardegna. E poi, con attenzione, si segue il gentile ciclo della natura, assecondando il clima e le stagioni che, in sintonia, imprimono ai vini Siddùra il loro carattere unico.
Il brand Siddùra è cresciuto negli anni, in risposta alle esigenze di un mercato sempre più attento alla qualità e concentrato verso l'effettiva sostenibilità. Una più acuta cura
all’ambiente e una incalzante diminuzione dell’impatto dei residui di lavorazione: sono tra le priorità dell'azienda vinicola sarda.
In quest'ottica di crescita positiva, l’espansione della cantina si rintraccia anche in termini di ettari vitati e nell'assunzione di nuovi strumenti per l’affinamento dei vini.
La produzione
Il vino è l'interpretazione del suo terroir, ecco perché la produzione del vino inizia nel vigneto. La tradizione gallurese si rinnova bicchiere dopo bicchiere, così la viticoltura si conferma arte, privilegiando le fermentazioni spontanee e i più vari contenitori a disposizione: dalle vasche in cemento, alle botti di quercia costruite in Francia.
Siddùra ha permesso, con la sua produzione, la conoscenza dell’unica DOCG sarda e unica DOCG del Vermentino, espressione di un carattere intenso. Tre le proposte di Vermentino di Gallura: il profumato Spèra, l’elegante Maìa, il rivoluzionario Bèru.
Tra le referenze firmate Siddùra si contano cinque eccellenti e premiati rossi: due Cannonau, il Doc e il Doc Riserva, due Carignano, finemente lavorati in cantina, un blend internazionale, il Tìros, fino a un Cannonau rosé, Nudo, e il Nùali, un capolavoro di equilibri immerso in un vino dolce e mai stucchevole.
In questo 2025, Siddùra ha lanciato sul mercato la sua prima bollicina, A’MARE, spumante rosé, capace di raccontare ai palati l'identità fresca della Sardegna.
Per l'azienda i prodotti rappresentano un dono della natura e, per questa ragione, si coltivano con la sapienza delle mani e la dedizione per la terra. Ecco che una filiera produttiva
virtuosa, dall’uva alla bottiglia, comincia proprio dalla cantina: posta al centro della tenuta, perfettamente interrata, al fine di sfruttare la coibentazione naturale donata dal suolo.
I riconoscimenti
I vini Siddùra sono preziosi, superano i confini dell'isola e portano oltre il mare e oltre l’oceano i vini della Sardegna più pura. In questo cammino, Siddùra appare, oggi, come la cantina più premiata della Sardegna contando circa 940 riconoscimenti, nello scenario di settore nazionale e, soprattutto, internazionale. Già nel 2021, il Vinitaly e la guida della prestigiosa fiera, scelsero Siddùra come Cantina dell’anno.
La passione per la nobile cultura del vino è stata premiata in questi ultimi tempi con prestigiosi titoli. I vini Spèra e Maìa sono stati, infatti, indicati, rispettivamente nel 2024 e nel 2023, come miglior Vermentino d’Italia nel concorso di Diano Castello; il Bèru ha primeggiato al concorso Enolologico Nazionale Vermentino 2025, autorizzato e patrocinato dal Ministero dell’Agricoltura.
E, poi, il Tìros, inserito nella top 100 dei vini migliori del mondo, la World Rankings of Wines & Spirits report; e il Nudo definito, nel 2024, il miglior rosé al mondo.
Una questione di primati, una conferma della purezza di intenti, come recita il brand Siddùra, nel suo claim: Sardegna in Purezza.
La produzione dell'etichetta Siddùra è sinonimo di alta qualità e identità, interpreta l'isola del vino nel mondo, presentandola come una regione di referenze vinicole eccellenti.
Informazione promozionale a cura di Siddùra