Fiducia tra gli operatori del Mercato Agroalimentare della Sardegna per le previsioni pasquali di vendita
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La Pasqua “alta” che quest’anno cadrà oltre la metà di aprile, il clima gradevole e una serie di eventi di richiamo, rendono la Sardegna una delle mete più appetite dai turisti europei ed italiani.
Risultano particolarmente gettonate, secondo i motori di ricerca di voli e di strutture ricettive, le città di Olbia e di Cagliari.
Il capoluogo del sud risulta al decimo posto nel gradimento di francesi, all’undicesimo dei portoghesi, al tredicesimo di olandesi e spagnoli e al quattordicesimo dei turisti britannici.
A catturare l’attenzione degli stranieri, oltre alle attrattive archeologico - culturali, le bellezze naturalistiche e la buona qualità delle strutture ricettive, un’offerta gastronomica succulenta e variegata. Una conferma di questa tendenza e dei preparativi all’accoglienza arriva anche da alcuni operatori del mercato agroalimentare della Sardegna che da tanti anni riforniscono diversi hotel dell’isola.
“E’ un po' un azzardo o forse una scommessa quella intrapresa da alcune strutture ricettive nostre clienti ormai da oltre vent’anni delle zone di Costa Rei, Villasimius, del Sassarese e di Olbia che quest’anno - spiega Efisia Cocco, titolare di Coro &Bio - stanno aprendo i battenti prima del solito in occasione della Pasqua. Con mio marito Nino abbiamo iniziato la nostra attività nel 1973 approvvigionando di ortofrutta la Marina, l’Esercito, e l’Aeronautica. Oggi la nostra attività è molto cambiata - prosegue l’imprenditrice - serviamo anche le mense e gli ospedali e ci stiamo adeguando ai cambiamenti del mercato. Sono quasi spariti i piccoli negozianti e i clienti sono molto esigenti. Gli alberghi hanno sempre più difficoltà a trovare personale qualificato anche in cucina e vogliono le verdure già pronte. Mi hanno chiesto infatti di poter acquistare la IV gamma (prodotti freschi, lavati, confezionati in imballaggi protettivi, pronti per essere consumati n.d.r).
Guarda con ottimismo all’arrivo dei turisti anche l’operatore Alessandro Ciaravolo che è fiducioso sull’incremento delle vendite.
“Le previsioni meteo favorevoli e le attrattive dell’isola sono un sicuro richiamo per i turisti. A Natale abbiamo avuto una sorprendente richiesta di frutta estiva, in particolare angurie e ciliegie - evidenzia Ciaravolo - e probabilmente questa tendenza si ripeterà anche per Pasqua perché ci stiamo tropicalizzando e si ha bisogno di frutta colorata. Noi operatori dobbiamo fare i conti con un lavoro incerto che dipende dagli eventi naturali ma spesso anche dalla carenza di manodopera. Sono infatti pochi i raccoglitori, ormai quasi tutti non italiani. Quindi non è scontato avere sempre disponibili tutti i prodotti di stagione”
“Ormai l’attesa per la Pasqua – afferma Giorgio Licheri, direttore del Mercato Agroalimentare della Sardegna – non è solo un momento religioso, ma rappresenta sempre più un vero e proprio spartiacque economico. In Sardegna coincide, di fatto, con l’inizio della stagione estiva e con una ripresa significativa dei consumi, soprattutto nel comparto ortofrutticolo. Dopo mesi invernali segnati da una minore varietà e da colori meno vivaci sui banchi, cresce la voglia di prodotti freschi, colorati, saporiti”.
“Quest’anno – prosegue Licheri – arriviamo a questa Pasqua con prezzi sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. Prezzi che, va detto, si sono ormai consolidati su livelli più alti rispetto al passato, dopo lunghi anni in cui erano stati spesso troppo bassi, tanto da scoraggiare molte imprese agricole. È auspicabile che questa stabilità sia letta come un segnale di maggiore equilibrio tra produzione e distribuzione”
“Al mercato – conclude – siamo pronti ad accogliere la domanda crescente, con un’offerta di prodotti freschissimi e di qualità, provenienti non solo dalla nostra regione ma anche da altre aree del Paese e dall’estero. Il nostro obiettivo resta quello di garantire ai consumatori e agli operatori del settore un assortimento ampio, tracciabile, sostenibile. Speriamo che, insieme al bel tempo, si riscaldino anche le contrattazioni: sarebbe un segnale positivo per tutto il comparto”.