Riportare alla luce i reperti archeologici unici come i materiali ceramici, litici e bronzei o i manufatti più antichi dell’archeologia sarda e nuragica non è solo opera di chi lavora negli scavi, perché per mettere in mostra queste bellezze nel pieno della loro autenticità arriva anche l'opera del restauratore. Prima di arrivare nelle vetrine delle mostre di tutta la Sardegna, infatti, ogni singolo reperto passa nelle mani sapienti degli esperti che ne preservano ogni tratto originale, riportandolo al massimo splendore. Un’arte che deve essere fatta dopo anni di studi a contatto con insegnanti e con gli operatori delle Soprintendenze.

Nel Sud Sardegna, a Barumini, c’è proprio questo luogo: la Scuola di restauro. È una realtà unica in Sardegna a due passi da importanti siti archeologici come quello Unesco di Su Nuraxi, ma anche Casa Zapata che rende questa scuola ancora più importante.

L’opportunità di un corso nella Scuola di Barumini era nata nell’agosto del 2021 quando, con una delibera, il Comune aveva concesso, in comodato d’uso e a titolo gratuito, proprio alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, l’utilizzo dei locali della Scuola di Restauro e Scavo Archeologico di Barumini. L’iniziativa aveva permesso di portare avanti un percorso di cooperazione tra gli enti, con l’obiettivo di rafforzare il lavoro all’interno del laboratorio di restauro della scuola dotata di macchinari e strumentazione idonea alla salvaguardia, conservazione e tutela del patrimonio storico, artistico ed architettonico.

I locali erano stati completamente ristrutturati grazie alla Fondazione Barumini Sistema Cultura che continua a permettere in stretta sinergia con la Soprintendenza, di recuperare e restaurare i reperti senza interrompere la filiera che va dallo scavo alla fruizione dalla comunità.

Ma la scuola ha una valenza ancora più importante se si pensa all’alta formazione che possono ricevere i giovani e appassionati di archeologia che hanno l’opportunità di proseguire la loro passione di una vita e di trovare un’occupazione in un settore sempre alla ricerca di operatori specializzati.

Da qui la necessità di avere un progetto come questo che punta a far diventare il laboratorio un riferimento per tutto il Sud Sardegna e non solo per il territorio di Barumini, per usare le parole di Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini sistema cultura durante uno degli eventi organizzati nel 2022 “Restauri Aperti”, la giornata dedicata a far conoscere i segreti del restauro archeologico a grandi e piccoli. 

Il rilancio del laboratorio di restauro ha permesso di rafforzare la stretta sinergia tra Fondazione Barumini e Soprintendenza con l’obiettivo futuro di far sì che il laboratorio possa diventare una scuola per continuare a svolgere l’opera di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale insieme alle comunità insediate non solo a Barumini ma in tutto il territorio circostante.

Per info: http://www.fondazionebarumini.it

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