"Anche se sono siculo, io resto a Milano. Nonostante abbia attacchi di panico e mi senta continuamente tutti i sintomi del Coronavirus addosso. Sto bene, non ho la tosse e chiamo spesso una mia amica che è medico per farmi tranquillizzare".

Cristiano Malgioglio racconta così i suoi giorni di isolamento nella casa di Milano, che ha deciso di non lasciare. "La Lombardia ormai è casa mia, mi sento un cittadino lombardo", spiega. "E poi resto qui anche per senso di responsabilità verso la mia famiglia e i miei nipotini che vivono in Sicilia e che sento ogni giorno''.

E sulle lunghe giornate di clausura, Malgioglio racconta: "Mi sento bene, misuro la febbre almeno due volte al giorno e per la spesa ci pensa un mio amico che quando esce a farla per sè la fa anche per me.

Esco solo per buttare la spazzatura con la mascherina e qualche volta incontro alcuni amici con cui fare due chiacchiere. È dura stare a casa ma dobbiamo farlo per noi e per gli altri''.

Malgioglio spiega come passa le sue giornate "a sistemare casa, lavoro, stiro e finalmente ho pulito tutto il frigo. Amo molto cucinare e ho riscoperto la cucina di mia madre. Oggi ho preparato pasta e broccoli e ho fatto delle torte di mele molto buone".

Per quanto riguarda la ricaduta del coronavirus sullo showbiz, aggiunge: "In questo momento il mondo dello spettacolo è morto. Pazienza, risaliremo. Ora non è il momento di pensare alla televisione ma alla nostra salute''.

Milano, racconta il cantante, è deserta: "Mi affaccio e non gira nessuno - sottolinea - sembra una città fantasma. Siamo tutti molto preoccupati. Spero che il Governo aiuti le persone che non possono lavorare e che rischiano di non avere neanche il cibo'".

Nei giorni scorsi, Malgioglio aveva fatto discutere per l'attacco alle star internazionali di origine italiana che, a suo dire, nulla avevano fatto per aiutare il nostro Paese.

(Unioneonline/v.l.)
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