Continua il botta e risposta tra Cristiano De André e la figlia Francesca, che ha accusato il padre di aver massacrato di botte la sua sorellastra 17enne Alice la scorsa estate in Sardegna

A intervenire nella guerra a distanza tra i due è Fabrizia De André, sorella di Francesca. E lo fa con un post su Facebook in cui dichiara di "voler dire tutta la verità" sulla presunta lite.

"A differenza di mia sorella Francesca e di Sabrina La Rosa (mamma di Alice), io ero presente, con me in casa erano presenti anche la collaboratrice domestica, Blanca e l'attuale compagna di mio padre, Ottavia. Quindi non parlo per sentito dire ma perché l'ho visto con i miei occhi", si legge nel messaggio.

La ragazza poi ricostruisce passo passo quanto accaduto in quella notte: "Primo, sfido qualunque padre, trovandosi sua figlia minorenne appena rientrata da una serata con amici, che lo insulta pesantemente con appellativi fuori dal normale che non sto nemmeno ad elencare, a non tirare una sberla, e dico UNA, alla propria figlia".

Aggiungendo: "Secondo, Alice, si è seduta a terra urlando a squarciagola, ed è per questo che molti hanno sentito le grida da casa di mio padre. Terzo, mio padre l'ha tirata su per i capelli dicendole 'alzati non urlare che stai facendo una scenata inutile' ed io che cercavo di tranquillizzarla, insieme ad Ottavia e a Blanca. Mio padre si era allontanato, e così si è interrotta la discussione, ma Alice continuava ad urlare come se la stessero ammazzando".

Secondo il racconto di Fabrizia, sarebbe stato lo stesso Cristiano a chiamare poi la guardia medica che avrebbe semplicemente somministrato ad Alice un tranquillante.

La giovane, poi, conclude difendendo suo padre: "Posso garantire che non è successo nulla di più, perché se ci fosse stata davvero una situazione di pericolo mi sarei messa in mezzo per aiutare mia sorella Alice, ma come ho detto prima è stata solo una sberla, e, ripeto, UNA, da padre a figlia per mancanza di rispetto. Mi dà davvero fastidio sentire determinate falsità, che probabilmente vengono dette perché non si hanno altri argomenti di cui parlare".
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