È successo tutto all'improvviso: poche ore dopo la conferenza stampa sul Dpcm natalizio di Giuseppe Conte, Google trends - il termometro del web - ha registrato un'impennata delle ricerche di alcune parole andate in disuso negli ultimi mesi: Alitalia, Ryanair, EasyJet e via volando. E di lì a pochi minuti, una reazione a catena: i prezzi dei biglietti delle low cost, fin qui ai minimi storici, sono saliti. In particolare nelle giornate più richieste: tra il 19 e il 20 dicembre, ovvero le ultime date in cui sono autorizzati gli spostamenti tra regioni, vietati dal 21. I voli per rientrare nell'Isola sono diventati l'oggetto per chi in queste ore sta pianificando le vacanze di fine anno. Anche se tanti emigrati, viste le difficoltà e i divieti, rinunceranno al viaggio.

Le ricerche

Negli ultimi mesi le compagnie low cost si contendono i pochi passeggeri che continuano a viaggiare a suon di offerte. Per un biglietto bastavano (e in certi casi bastano ancora) poche decine di euro. Fino a qualche giorno fa anche le date prima dello stop natalizio erano in vendita a buon mercato.

In rialzo

Ora invece le tariffe si sono alzate: 145 euro per un volo Bologna-Cagliari con Ryanair, a cui si devono aggiungere altri 30 euro per caricare un bagaglio nella stiva e prenotare il posto a bordo. Dal 21 dicembre, le tariffe crollano di nuovo: 10 euro a tratta. Stesso discorso sul Bergamo-Cagliari: 81 euro nell'ultimo giorno in cui si può volare liberamente da una regione all'altra, 5 euro a ridosso di Natale, con le restrizioni. Anche Easyjet e Volotea, nessuna differenza: il borsino dei voli ha avuto una fiammata, concentrata nei due-tre giorni più richiesti.

La continuità

Alitalia ha fatto sapere che nell'ultima settimana le nuove prenotazioni per volare nella settimana che precede di divieti sono aumentate del 50%, mentre quelle che vanno dal 21 al 27 procedono a una velocità decisamente più lenta. In questo caso però non ci sono fluttuazioni di prezzo, almeno per le rotte sarde, che sono tutte sotto l'ombrello della continuità territoriale: tariffa fissa per tutti, sardi e non, l'unico limite è quello dei posti disponibili.

Per ora non ci sono grossi problemi, ma nei prossimi giorni, vista la riduzione delle frequenze concordata tra Regione e compagnia a causa dell'emergenza Covid, prenotare un biglietto potrebbe essere più difficile.

Via mare

E le navi? Non fanno eccezione. Fino a pochi ore fa la Sardegna era virtualmente isolata dallo stop di Tirrenia, ma da quando la compagnia di Onorato ha riaperto le vendite dei biglietti (almeno fino a gennaio) le prenotazioni si scontrano con i prezzi da alta stagione estiva.

Una famiglia di quattro persone - due adulti e due bambini - spende 824 euro per un viaggio (andata e ritorno) tra Genova e Porto Torres. Se si sceglie la tratta Civitavecchia-Cagliari, il prezzo si abbassa, ma non troppo: 641 euro. I livelli sono gli stessi di un anno fa, quando il Covid non aveva ancora sconvolto la nostra vita.

L'esposto

Sull'aumento dei prezzi dei trasporti, in particolare quelli delle tratte aeree, il Codacon ha annunciato un esposto all'Antitrust. Secondo l'associazione dei consumatori in queste ore siamo di fronte a un «aumento abnorme» dei prezzi, scattato «subito dopo il varo del Dpcm che prevede il divieto di spostamento tra regioni a partire dal 21 dicembre».

«Strategia precisa»

Il Codacons ha rilevato che «il costo dei biglietti è mediamente triplicato per molte compagnie aeree» forse anche per una «precisa strategia» dei vettori che «metterebbero in vendita solo i posti più costosi, eliminando quelli scontati o più convenienti».

Michele Ruffi

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