Le industrie italiane "che hanno retto durante la pandemia" "non devono fermarsi" a causa dei prezzi dell'energia e della difficoltà di approvvigionamento di materie prime causati dal conflitto, altrimenti "si crea un circolo vizioso che colpisce oltre alle industrie, l'occupazione, l'economia, il gettito erariale, le banche e loro azionisti".

Lo afferma da Cagliari il presidente dell'Abi Antonio Patuelli intervenendo al congresso Acri. Secondo Patuelli "non dobbiamo rassegnarci ma non bastano i sussidi, servono" azioni strategiche. Bene stanno facendo "le autorità Ue, il governo e l'Eni" per trovare nuove fonti di approvvigionamento. 

Patuelli torna a chiedere "incentivi fiscali" per "incoraggiare e non costringere" chi detiene ferma la liquidità a investire nell'economia e nella realizzazione di opere per aggiungerle a quelle del Pnrr. Parlando al congresso, Patuelli ha sottolineato come le risorse europee sono "formidabili perché erano decenni non erano previsti investimenti sulle infrastrutture".

“SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE” – Secondo il direttore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, di fronte alla crescita dell'inflazione "occorrerebbe a mio avviso concentrare le risorse pubbliche disponibili, più che sui prezzi in sé, sull'obiettivo di sostenere, in un'ottica di emergenza, il reddito delle famiglie e delle imprese più colpite, mitigando le conseguenze sociali dello shock".

Secondo Signorini "in molti paesi d'Europa si stanno adottando provvidenze per mitigare l'effetto dei rincari energetici sulle famiglie e sulle imprese. Esse assumono spesso la forma di riduzioni delle tasse gravanti sui prodotti energetici, o di altri meccanismi intesi a contenere il rincaro degli stessi”.

(Unioneonline/v.l.)

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