Dopo due anni di pandemia, torna finalmente a crescere il numero di passeggeri diretti in Sardegna. Un’ottima notizia per l’Isola, se non fosse che con la voglia di fare vacanze aumentano di pari passo anche le tariffe, con prezzi folli anche per un semplice Milano-Cagliari.

Complice il fatto che da maggio non esiste più un tetto massimo per i prezzi dei biglietti, le cifre tornano nelle mani delle compagnie aeree. E così Ita Airways e Volotea, che hanno accettato di gestire la continuità territoriale per un anno senza compensazioni economiche, cercano di massimizzare i ricavi puntando sui vacanzieri.

Un esempio? Un biglietto andata e ritorno sui collegamenti da Fiumicino e Linate verso gli aeroporti sardi può costare fino a 454 euro nella settimana che va dall'8 al 14 agosto. Cifre che almeno per ora non impediscono alla stagione turistica di viaggiare a gonfie vele. Anche se cancellazioni e ritardi sono all’ordine del giorno.

Ma per Gian Mario Pileri, presidente regionale di Fiavet Confcommercio che raggruppa le agenzie di viaggi, non c’è da rilassarsi: “Ci stanno salvando, con numeri molto interessanti, gli stranieri che avevano prenotato i biglietti sei mesi fa, pagando tariffe molto più basse con le loro compagnie: infatti i turisti che abbiamo ora sono principalmente spagnoli, tedeschi, austriaci, britannici e francesi”.

Da metà luglio, è la sua previsione, i numeri rallenteranno: “E’ un tipo di turista che, quando i prezzi diventano da altissima stagione, se la dà a gambe”. “Siamo diventati una terra per turisti ricchi, ed è un errore: 2.500-3.000 euro solo di biglietti per venire in Sardegna, che sono richiesti a una famiglia, collocano la nostra Isola fuori dal mercato delle vacanze”.

(Unioneonline)

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