Sono due i principali progetti relativi al programma di transizione energetica per la Sardegna così come previsto nella bozza di decreto firmata dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, pochi giorni fa.

Il provvedimento individua opere e infrastrutture necessarie al phase-out dell'utilizzo del carbone nell’Isola e alla decarbonizzazione dei settori industriali.

Dalla bozza si evince che due sono i progetti: la realizzazione del Cavo Hvdc Sardegna - Sicilia, parte del Tyrrhenian Link, da 500+500 MW per il collegamento tra le due isole maggiori. Relativamente al phase-out si prevede un collegamento virtuale per l'apporto di Gnl attraverso il trasporto di gas naturale via mare. Il terminale di rigassificazione di Panigaglia (in Liguria) e al largo della Toscana (Olt), consentiranno il caricamento del Gnl sulle bettoline, mentre le "navi spola" gasiere - con il sistema chiamato Floating Storage and Regasification Units (Fsru) - attraccheranno nel porto di Portovesme per il Sud dell'Isola e a servizio della città metropolitana di Cagliari, a Porto Torres per il nord e l'area metropolitana di Sassari.

In programma c’è inoltre la realizzazione di un impianto di rigassificazione nell'area portuale di Oristano. Da questi tre punti si dipaneranno le reti che serviranno tutta la Sardegna.

Sarà l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto, a definire il quadro regolatorio per consentire, per almeno cinque anni, le tariffe di distribuzione "in linea con quelle di ambiti tariffari con costi assimilabili".

IL SINDACO DI PORTOSCUSO – "Si persegue con un disegno anacronistico di un dpcm Sardegna che obbliga i sardi a diventare energeticamente dipendenti dalla Sicilia e Toscana. Un fatto grave che costerà ai sardi migliaia di posti di lavoro in conseguenza della chiusura delle centrali a carbone e attività connesse, in minima parte sostituite con il gas che notoriamente occupa percentualmente pochissime persone", questo il commento di Giorgio Alimonda, sindaco di Portoscuso, comune nel quale verrà dislocata una delle due navi gasiere.

"Tale transizione – aggiunge - non è neanche ecologica per il fatto che le emissioni di CO2 saranno pressoché equivalenti alla situazione attuale, se si considerano anche i trasporti su strada che sicuramente saranno incrementati. Per Portoscuso è una soluzione inaccettabile per gli ulteriori impatti ambientali negativi che si determinerebbero ma in particolare per la sicurezza e fruibilità del porto e dei cittadini residenti nell'attiguo centro abitato".

(Unioneonline/s.s.)

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