Arrivano le prime informazioni sulla politica tariffaria applicata sulla tratta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari che è stata affidata a Grimaldi. Mentre ancora si devono conoscere i documenti e l’ammontare del contributo pubblico previsto dal Mism (ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili) per gli oneri di servizio pubblici nel collegamento per i prossimi sei mesi, si inizia a delineare quale sarà la politica tariffaria applicata.

In media, i residenti in Sardegna potranno contare su uno sconto di circa 100 euro. Si passa dai 290-250 euro a testa per cabina in esclusiva per due persone non residenti o non nate nell'Isola con un'auto dai 4 metri in su ai circa 190 per i sardi. La simulazione è stata fatta per i primi giorni di servizio del traghetto Catania che collegherà in circa 13 ore la Sardegna e il Lazio sino al 23 marzo, con una frequenza trisettimanale e due approdi in Ogliastra.

Intanto ci sono le prime reazioni da parte dei sindacati. Arnaldo Boeddu, segretario generale della Filt Cgil Sardegna: "Finalmente si mette una pezza ad una situazione molto difficile per la mobilità delle persone e delle merci - osserva - Adesso, peraltro, oltre alla frequenza del collegamento, è finalmente possibile conoscere la tipologia del naviglio che verrà utilizzato, il numero e la qualità delle cabine disponibili così come i metri lineari di garage. Per almeno sei mesi i sardi potranno stare tranquilli ma in tutti questi ultimi mesi e soprattutto nelle ultime tre settimane si è rischiato di perdere un servizio pubblico in continuità territoriale - aggiunge - Vedremo se in sei mesi il Governo e la Regione Sardegna saranno in grado di aggiudicare il bando di gara con durata quinquennale in maniera da poter dare certezze ed un giusto lasso di tempo a passeggeri ed imprenditori per programmare con certezza e per tempo le ferie così come la propria attività economica".

Il leader della Cgil Trasporti della Sardegna pone nuovamente il problema della clausola sociale: "I bandi di gara dovranno contenere la salvaguardia dei livelli occupazionali del personale marittimo espressi fino ad ora. Sarebbe paradossale se si dovesse verificare una situazione in cui una parte dei marittimi perdono il posto di lavoro dopo 20/30 anni di navigazione".

(Unioneonline/s.s.)

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