Nessuna sorpresa al consiglio di amministrazione di Tim, l’ultimo di quest’anno, durato oltre sei ore.

Come previsto, l’amministratore delegato Luigi Gubitosi ha dato le sue dimissioni "con effetto immediato”, uscendo dal gruppo.

Al suo posto arriverà il manager Pietro Labriola, attualmente direttore generale della società di telecomunicazioni. Per la sua nomina, però, si dovrà attendere il prossimo cda.

Gubitosi, sfiduciato dall’azionista di maggioranza Vivendi (che detiene il 23,8% delle quote), a fine novembre aveva già rinunciato alle deleghe da ad e da direttore generale e ora lascia senza maxi buone uscite ma con una liquidazione di 6,9 milioni di euro, che – in base all’accordo tra le parti – dovrà essere erogata entro il 31 gennaio 2022.

L'obiettivo ultimo di questa decisione è quello di accelerare il processo di confronto con Kkr, che è disposto a mettere sul tavolo quasi 40 miliardi, tra i circa 10 dell'offerta di acquisto e 30 per i successivi investimenti di sviluppo della rete nei prossimi dieci/quindici anni.

Il fondo statunitense ha fatto sapere nei giorni scorsi con un comunicato di non voler portare avanti operazioni che possano essere percepite come ostili né dalla società né dal governo italiano (che potrebbe decidere di attivare il Golden Power, ovvero i poteri speciali nel caso di fusioni e acquisizioni nei settori della difesa e della sicurezza nazionale) e ha spiegato che non esiste una deadline nella proposta fatta avere al board.

Gli advisor sono al lavoro, Goldman Sachs e Lion Tree per Tim e Jp Morgan e Morgan Stanley per Kkr, ma si ipotizza che l'apertura della dataroom avvenga come ultimo passo, quando l'esecuzione dell'Opa (l’offerta pubblica di acquisto) sarà vicina.

Dal lato di Tim, al momento sono "in corso una valutazione dettagliata" della manifestazione di interesse e "un'analisi comparativa della stessa rispetto ad alternative strategiche e prospettive future della società, mirate a decidere, tra le altre cose, se dare accesso alla due diligence richiesta da Kkr", ha dichiarato la compagnia telefonica.

"Questo processo è complesso e richiederà dei tempi che in questo momento non sono quantificabili", ha specificato ancora l’azienda in una nota.

(Unioneonline/F)

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