I ritardi negli investimenti per il riavvio dell'impianto Sider Alloys di Portovesme, nel Sulcis, al centro dell'ultimo vertice che si è tenuto al ministero dello Sviluppo economico (Mise).

C'erano i sindacati, l'azienda, e i rappresentanti di Invitalia e del Governo.

La novità è che Invitalia ha versato in questi giorni la quota prevista dal contratto di programma che consentirà di partire già da settembre con la fonderia e nel primo semestre del 2023 con la sala elettrolisi, per poi arrivare a regime nel 2024.

Da parte dell'azienda sono anche arrivate conferme sulla sottoscrizione di un accordo decennale con Enel ma è emerso anche che potrebbe essere necessaria una rimodulazione del piano energetico a causa della situazione di crisi a livello internazionale.

La seconda parte del vertice è stata dedicata alla situazione dei lavoratori. I sindacati Cisl e Cgil hanno posto al centro il problema del personale attualmente in mobilità in deroga e privo di qualsiasi risorsa. Da parte sua, Sider Alloys ha manifestato l'esigenza di un ringiovanimento della forza lavoro che le sigle hanno accettato di prendere in considerazione "a patto che - fa presente la Cisl - l'eventuale accompagnamento verso la pensione dei lavoratori interessati avvenga secondo condizioni dignitose". Da qui la decisione, durante il vertice, di costituire un tavolo per verificare le opportunità possibili con il contributo di Governo, Regione e azienda.

Mobilità, possibili prepensionamenti, stato di avanzamento degli investimenti e garanzia del ricollocamento dei lavoratori fuoriusciti dallo stabilimento saranno, dunque, all'ordine del giorno di un prossimo incontro al Mise che sarà riconvocato al più presto.

(Unioneonline/v.l.)

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