Dopo settimane di confronto e scontro con il premier Mario Draghi sui temi della manovra (e in particolare su fisco e pensioni), Cgil e Uil hanno indetto per il 16 dicembre uno sciopero generale contro la legge di governo.

I due sindacati hanno confermato il giudizio negativo contro la riforma che taglia Irpef e Irap e hanno previsto per la giornata otto ore di astensione dal lavoro e una manifestazione nazionale a Roma.

La Cisl, che ha fissato per oggi una riunione straordinaria della segreteria, molto probabilmente non parteciperà: il segretario generale Luigi Sbarra ha infatti già dichiarato di non vedere ragioni per una mobilitazione.

La notizia dello sciopero ha irritato il governo e il presidente del Consiglio, con fonti vicine a Palazzo Chigi che l’hanno definito "immotivato e ingiustificato", affermando che la legge di bilancio "è espansiva e sostiene con i fatti lavoratori, pensionati e famiglia".

"Ho letto le motivazioni e francamente non posso nascondere una certa sorpresa", ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando.

"La manovra è una manovra che come tutte può avere luci e ombre ma sicuramente rafforza le garanzie per i lavoratori, aumenta le risorse sul fronte del sociale, e anche con la scelta investire gran parte tesoretto fiscale sul fronte Irpef. Sicuramente non è una riforma che penalizza lavoratori e pensionati", ha spiegato l’esponente dem.

Gli fa eco tutto il Pd, con il Nazareno che ha dichiarato che lavorerà per "riportare unità e dialogo, che sono i nostri punti cardinali".

Molto critica la posizione di Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia: "Lo sciopero generale proclamato da alcuni sindacati rappresenta un errore, soprattutto un danno per la ripresa economica".

"È inspiegabile e irresponsabile la scelta della Cgil di indire uno sciopero poco prima di Natale, dopo che il governo ha tagliato le tasse anche per i dipendenti e i pensionati. Ringrazio la Cisl per il senso di responsabilità che dimostra", ha commentato infine il leader della Lega Matteo Salvini.

L’esecutivo intende comunque dar vita a una trattativa che scongiuri lo scontro aperto e lo sciopero.

L'iniziativa arriva sette anni dopo l'ultimo sciopero generale proclamato dalle stesse due sigle il 12 dicembre del 2012 contro il Jobs act firmato dall’allora premier Matteo Renzi. 

(Unioneonline/F)

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