Sardegna in ripresa economica.

Questo il quadro delineato dall’analisi realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo sull’Isola.

Nei primi sei mesi dell’anno il valore delle esportazioni, al netto del settore petrolifero, ha superato l'export 2019.

L'indagine periodica eseguita dall’istituto bancario tra i gestori imprese della rete ipotizza per il 2022 un ritorno al fatturato pre-pandemia per tutti i settori, a eccezione del turismo. Il comparto ha registrato un buon rimbalzo rispetto al 2020, ma risulta ancora penalizzato dalle chiusure dei primi mesi del 2021 e da una stagione estiva segnata dall’incertezza.

Negli anni compresi tra il 2008 e il 2019, inoltre, gli investimenti sono scesi di 45 punti percentuali. Un dato che ha influito sul grado di innovazione e digitalizzazione dell'isola.

In Sardegna il tasso di disoccupazione giovanile, già prima del Covid, sfiorava il 45% e la percentuale di giovani che non studia e non lavora (Neet) è del 28%.

Secondo una stima di Unioncamere, nei prossimi quattro anni, in Italia ci sarà un fabbisogno di circa 6 milioni di persone con competenze in ambito green e digitale. Occorrerà dunque - spiega il report - coinvolgere maggiormente le donne nel mondo del lavoro. Per conciliare vita familiare e lavorativa sono fondamentali i servizi a sostegno della prima infanzia, che hanno una buona copertura a Cagliari, in linea con i parametri fissati dall'Ue, ma che sono poco diffusi sul resto del territorio (solo il 24% dei comuni è coperto).

Buone aspettative per i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Per la Sardegna è ancor più auspicabile che gli investimenti del siano in grado di stimolare anche gli investimenti privati, indispensabili per ampliare la forza dell'intervento pubblico". 

(Unioneonline/F)

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