Manca poco al 31 gennaio, data X per gli impianti della Portovesme srl perché per quel giorno sono previsti lo stop della produzione e l'avvio della cassa integrazione per i dipendenti, decisa dall'azienda a causa del costo dell'energia.

Nell’incontro pubblico convocato dalla Regione a Cagliari alla presenza dell'azienda, dei sindacati e dei rappresentanti istituzionali del territorio, emerge uno spiraglio per scongiurare la fermata delle macchine: il governatore Christian Solinas ha riferito sugli incontri istituzionali avvenuti nei giorni scorsi a Roma che hanno aperto alle interlocuzioni tra la Portovesme srl e l'Enel. L'azienda dal canto suo si è per ora «resa disponibile a non rendere attivo il percorso della cassa integrazione dall'1 febbraio, ma di sospenderlo in attesa delle interlocuzioni avviate dalla Regione».

«Il tema cruciale era il costo energia, le interlocuzioni che abbiamo avuto hanno portato a un coinvolgimento e interesse serio del Governo sul percorso di riconversione - ha spiegato il presidente Christian Solinas - Appena l'azienda sarà pronta a presentare i suoi progetti, si potranno rimodulare una serie di strumenti regionali e nazionali, come l'Energy Transition Fund, per poter sviluppare nel polo industriale le iniziative che rappresenterebbero il primo progetto di produzione di batterie e accumulatori al litio in Europa».

«La Regione - ha proseguito il governatore - ha fatto in modo di creare le condizioni perché da domani possano partire le interlocuzioni tra i soggetti privati che arrivino all'obiettivo di un accordo su un costo sostenibile e affrontabile per i piani di produzione dell'azienda. Lavoratori e territorio hanno bisogno di una prospettiva, non possiamo aggredire il problema mettendoci di volta in volta una pezza. La Regione è pronta a farlo anche in termini di risorse, ma questo percorso non deve lasciare indietro nessuno: se da un lato la parte pubblica investe, dall'altro ci deve essere un ritorno che porti prospettive al territorio».

Per l'azienda si tratta di «ottime notizie che hanno portato alla luce opportunità che in tempi brevi vaglieremo - ha chiarito l'ad Davide Garofalo -. L'accordo coi privati è un passo avanti ma potrebbe non essere sufficiente, ci servono ulteriori interlocuzioni».

Soddisfatti in parte i rappresentanti dei sindacati che però chiedono maggiori certezze all'azienda. «Siamo soddisfatti del lavoro fatto in queste due settimane dal presidente Solinas, c'è un chiaro cambio di passo rispetto al passato», ha commentato Emanuele Madeddu, segretario della Filctem Cgil del Sulcis Iglesiente: «Abbiamo avuto conferma che si affrontano i problemi e si propongono soluzioni in linea con quello che lo stesso sindacato ha chiesto, ma ora serve un ulteriore passo in avanti dell'azienda: è importante cristallizzare ogni iniziativa finalizzata alla sospensione delle attività. Si è comunque individuato il percorso giusto sia per affrontare le questioni contingenti ma anche per le prospettive della fabbrica nel tempo».

Analoga la posizione di Vincenzo Lai, della Femca Cisl: «Non siamo ancora alla conclusione della vertenza - ha puntualizzato -. Abbiamo chiesto più chiarezza da parte dell'azienda, perché è opportuno che nelle interlocuzioni in cui dovrà discutere del costo dell'energia sia corretta e definisca una volta per tutte il percorso futuro. Nel frattempo - ha concluso Lai - chiediamo di sospendere la cassa integrazione». «Si apre uno spiraglio per la ripresa produttiva dell'azienda - ha detto Pierluigi Loi, della Uiltec - il percorso deve essere completato, oggi è solo una prima fase, aspettiamo che l'azienda concretizzi il contratto di fornitura dell'energia e auspichiamo che poi si apra un tavolo tra la regione e il ministero per il futuro e la riconversione della produzione».

E il governatore non nasconde la propria soddisfazione: «Abbiamo portato efficacemente a termine il compito di avvicinare i soggetti in campo per favorire, nell’ambito di accordi commerciali tra privati, la soluzione migliore e più opportuna». Ancora: «Abbiamo a cuore le sofferenze di tanti lavoratori che hanno visto in questi anni sul loro percorso professionale e personale molti pericoli e ostacoli. Questo risultato oggi raggiunto credo possa davvero garantire al territorio una prospettiva di serenità e una ripresa delle produzioni che contribuirà al benessere non solo del Sulcis, ma di tutta la Sardegna».

(Unioneonline/D)

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