Ennesimo nulla di fatto sulla vertenza Portovesme.

Dall’incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), cui hanno partecipato la sottosegretaria Fausta Bergamotto, i vertici della Glencore e l’ad della Portovesme srl, Davide Garofalo, «sono emerse posizioni considerate non rinunciabili da entrambe le parti», si legge in una nota del ministero.

Un’altra fumata nera dunque, resta lo stallo. Nel dettaglio, la multinazionale svizzera – fa sapere il Mimit – non ha dato certezze sulla ripresa delle attività produttive, come sollecitato da Regione e Governo.

«Sono tornata a chiedere ufficialmente la ripresa della produzione - spiega la sottosegretaria Bergamotto - ma i vertici dell'azienda non hanno acconsentito. Il problema non è solamente il costo dell'energia, quanto la necessità per il gruppo Glencore di mettere in campo un progetto di riconversione che vada verso l'economia circolare, come hanno affermato i presenti. Noi siamo pronti ad aiutarli per la riconversione industriale, ma occorrono garanzie per il presente e per il futuro dei lavoratori, che allo stato non ci sono state evidenziate».

La multinazionale svizzera, rappresentata al tavolo da Aline Cote, responsabile global del dipartimento zinco e piombo e Nick Papovic, responsabile global marketing zinco e piombo, ha comunque ribadito di non voler abbandonare il sito industriale. Ha proposto di costituire un ristretto gruppo di lavoro con il ministero che potrebbe iniziare dopo Pasqua e concludersi in un mese. Lo studio di fattibilità per la riconversione dello stabilimento per la produzione di batteria di ultima generazione sarà presentato entro fine maggio, per poi arrivare – non oltre il 30 giugno – alla presentazione del progetto.

Un nuovo vertice è stato convocato al ministero il prossimo 12 aprile: «Per dare continuità al lavoro avviato con le parti sociali e le istituzioni del territorio, è indispensabile un nuovo confronto anche per valutare quanto è necessario fare alla luce della nuova proposta formulata da Glencore. Pertanto convocheremo un tavolo al ministero il prossimo 12 aprile».

(Unioneonline/L)

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