La convenzione con lo Stato è importante ma non è detto che Tirrenia provi a fare il bis: "Valuteremo a seconda di come verrà scritto il bando. Se non dovesse essere interessante, cioè remunerativa e corretta, ci penserà qualcun altro", dice Alessandro Onorato, vicepresidente del gruppo Moby.

Un messaggio che non arriva in un momento qualsiasi: nelle scorse settimane al ministero dei Infrastrutture è arrivato il parere dell'Antitrust che indica la strada del bando pubblico per assegnare le rotte. L'Art (autorità di regolazione dei trasporti) ha invece stabilito come andrà impostata la gara: servirà prima un'indagine di mercato e poi si dovrà decidere se dividere o meno l'appalto in più lotti.

Da queste scelte, almeno per il momento, la Regione è completamente estranea. La continuità territoriale marittima è una partita che riguarda solo Stato e compagnie. E anche se la Giunta Pigliaru, con l'assessore ai Trasporti Carlo Careddu, ha provato a rivendicare più poteri, la situazione non è cambiata.

Onorato forse cerca una sponda nell'amministrazione regionale, ed è per questo che aggiunge altri elementi al suo discorso: "Io mi auguro che le Regioni vengano ascoltate nel corso di tutto il processo di formazione di una nuova convenzione. Le esigenze locali dovrebbero essere più ascoltate di quanto non siano state in passato".

Non a caso nell'incontro di giovedì a Roma tra il ministro Toninelli e il governatore Solinas si parlerà anche di continuità marittima. La convenzione attuale scadrà nell'estate del 2020. Insomma: è già tempo di preparare il bando e avviare la gara, considerando che per una procedura del genere serve circa un anno di tempo. L'ipotesi che il contratto venga prorogato sembra remota: l'Antitrust ha espresso un parere negativo e l'intenzione del ministero sembra tutt'altra.
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