Dopo le critiche di Bruxelles, il ministro degli Affari europei Paolo Savona difende le scelte del governo Conte sulla nota di aggiornamento al Def, che fissa per il prossimo anno il rapporto deficit/Pil al 2,4%.

In un discorso alla Stampa estera di Roma, il professore cagliaritano ha criticato ancora una volta l'Unione europea.

"Il programma di governo presentato è da un punto di vista di logica economica molto preciso ed è a mio avviso moderato e necessario. Il 2,4% di deficit è il minimo per muoversi in una condizione di cautela e moderazione", ha affermato l'economista sardo, da sempre critico nei confronti delle politiche di austerity.

Parlando dei vincoli di bilancio imposti dal Fiscal compact, ha affermato: "È come se una nave che sa di andare contro un iceberg continuasse comunque ad azionare il pilota automatico".

Savona è ottimista sulla crescita del Pil italiano ("Ritengo tecnicamente che noi possiamo arrivare al 2% di crescita nel 2019 invece che dell'1,5% e al 3% nel 2020") e sul fatto che l'esecutivo raggiungerà un accordo con la Commissione Ue.

"Penso che alla fine troveremo un punto di incontro", ha dichiarato, "la speranza è che non ci sia uno scontro in Europa che si traduca in una crisi finanziaria che non interessa a nessuno".

(Unioneonline/F)

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