“A un mese esatto dal mio primo intervento in aula, ho ribadito la richiesta di un’ispezione ministeriale sull’emergenza Blue tongue in Sardegna e oggi, di fronte alla manifesta incapacità di Regione e Ats di arginare l’epidemia, ho avuto rassicurazioni dal sottosegretario Andrea Costa: se le misure di prevenzione e controllo concordate con i vertici regionali non dovessero aver seguito, il ministero della Salute invierà gli ispettori ”.

Lo ha dichiarato la deputata e componente della Commissione affari sociali e sanità, Mara Lapia, che nel Question time di oggi, rivolgendosi al sottosegretario Costa, ha ripercorso le vicende che stanno mettendo in ginocchio il settore zootecnico dell’Isola e ha denunciato l’inerzia dei vertici regionali anche sul fronte degli indennizzi agli allevatori sardi.

“Lo scorso 14 settembre ho comunicato al ministro Roberto Speranza la necessità che la Regione, di concerto con il Ministero, adottasse azioni immediate per contrastare la diffusione del virus, con l’assunzione di veterinari destinati alla profilassi vaccinale e con lo stanziamento di ristori per tutto il settore produttivo colpito dalla malattia”, ha spiegato la parlamentare.

“A oggi - ha proseguito -, nonostante le rassicurazioni, non solo la malattia continua a diffondersi in maniera incontrollata, tanto da aver raggiunto anche il Sud Sardegna, ma delle assunzioni dei veterinari e dei ristori annunciati al momento non si ha alcuna notizia. Senza quegli indennizzi, la Regione rischia di dare il colpo di grazia definitivo agli allevatori e alle aziende già duramente colpite dalla diffusione della Blue tongue”.

Lapia ha poi sottolineato che, nonostante quanto riferito dai vertici regionali al ministero sulla disponibilità di 2,5 milioni di euro, a oggi non sono stati stanziati fondi.

La deputata ha infine ricordato come nel 2015 grazie alla profilassi eseguita su oltre 3 milioni di ovini e su 100 mila bovini, la copertura immunitaria si attestò attorno all’80 per cento: “Allora ci furono zero focolai, zero morti tra gli animali, e zero diffusione del patogeno. Questi numeri - ha concluso – dimostrano quanto la Regione e Ats Sardegna, con la sua tardiva azione di profilassi, abbia creato un danno enorme. Un danno che, colpa persino più grave, non viene ancora ristorato”.

(Unioneonline/F)

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