Cresce la preoccupazione per la diffusione della Lingua blu in Sardegna.

Secondo Confagricoltura, al 13 settembre si registrano nell’Isola 723 focolai attivi, con 234.993 capi interessati. Di questi, 20.431 presentano sintomi clinici, e i morti sono saliti a 1629 unità.

"Gli animali delle specie sensibili alla Blue tongue potranno lasciare la Sardegna solo dopo l'esame della Pcr" è quanto ha stabilito il Governo, estendendo in questo modo a tutta la Sardegna l'obbligo dell'esame ai fini della movimentazione extra regionale. Una decisione, come sottolineato da Confagricoltura, che è un duro colpo per gli allevatori sardi, specie quelli bovini che subiranno un grave disagio per l'ennesimo blocco della movimentazione e dell'esportazione dei vitelli da ingrasso fuori dalla Sardegna.

L'esame PCR rappresenta, inoltre, un costo molto gravoso per gli allevatori.

Da qui l’appello di Confagricoltura all'amministrazione regionale, perché “trovi le risorse finanziarie che consentano di abbattere il costo dell'esame PCR per assicurare la movimentazione extra regionale”. Confagricoltura auspica, inoltre, che “la procedura sia più snella rispetto al bando precedente in cui gli allevatori erano costretti a presentare documenti che allungavano i tempi dell'istruttoria. È auspicabile una convezione tra la Regione e l'Istituto Zooprofilattico sperimentale della Sardegna per permettere all'IZS di gestire direttamente i test PCR e comunicare i dati a Laore”.

Il comparto è già in difficoltà a seguito del provvedimento del Ministero della Salute che, nel marzo 2017, ha disposto che la vaccinazione per i bovini non rientra tra i criteri ammessi dai livelli essenziali di assistenza (LEA), per cui i proprietari dei capi bovini da movimentare devono provvedere direttamente all'acquisto e alla somministrazione dei vaccini con veterinari autorizzati dalle ASSL.

Confagricoltura aveva già chiesto, nei giorni scorsi, alla luce dell'incontro con l'assessorato all'Agricoltura, la necessità di un immediato coordinamento anche con assessorato alla Sanità e Istituto Zooprofilattico della Sardegna per far fronte all'emergenza delle malattia.

“Sul fronte vaccini – chiude Confagricoltura – non si hanno notizie in merito all'adozione della Delibera da parte della Giunta regionale in cui si dà l'incarico all'Istituto Zooprofilattico della Sardegna per l'acquisto delle 600.000 dosi necessarie per vaccinare il patrimonio ovino sardo e arginare il virus. Un grave ritardo che consentirà alla malattia di continuare a correre dal momento che la RAS sembra non intervenga nemmeno per l'acquisto dei repellenti utili per arginare la malattia in attesa del vaccino”.

(Unioneonline/v.l.)

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