La pandemia continua a regalare tra i pochi benefici il calo delle malattie professionali. In Sardegna, nel primo trimestre dell’anno le segnalazioni all’Inail sono infatti crollate di circa il 30% passando dalle 1.421 del 2020 alle 1.027 dell’anno in corso. 

Tra gli altri “effetti collaterali” dell’emergenza sanitaria c’è anche la flessione degli infortuni denunciato in itinere tra l’abitazione e la sede dell’azienda, diminuiti da 297 a 184.

Considerando il resto d’Italia, le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e marzo sono state 128.671 (-1,7% rispetto allo stesso periodo del 2020), 185 delle quali con esito mortale (+11,4%). In diminuzione le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 13.583 (-3,7%).

Nel numero complessivo degli infortuni sono comprese anche le comunicazioni obbligatorie, effettuate ai soli fini statistici e informativi da tutti i datori di lavoro e i loro intermediari compresi i datori di lavoro privati di lavoratori assicurati presso altri enti o con polizze private, degli infortuni che comportano un’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento.

I dati del 2020 sono stati influenzati in modo significativo dalla pandemia da nuovo coronavirus solo dal mese di marzo (inizio della “prima ondata” dei contagi), mentre quelli di quest’anno (gennaio in particolare e, in misura più contenuta, febbraio e marzo) sono ancora influenzati dalla “seconda ondata” dei contagi iniziata a ottobre scorso.

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