La retromarcia di ArcelorMittal sull'Ilva potrebbe avere conseguenze pesantissime anche in Sardegna: lo stabilimento Sanac di Macchiareddu, che fabbrica refrattari utilizzati negli altiforni dell'industria metallurgica, resterebbe infatti quasi interamente senza commesse, visto che la gran parte della produzione viene assorbita appunto dall'azienda di Taranto.

È a rischio la sorte di circa settanta dipendenti diretti e una trentina nell'indotto, e di quelli degli altri tre stabilimenti Sanac nella penisola (Gattinara, Massa, Vado Ligure).

L'azienda è un'ex controllata Ilva, e nell'ambito dell'operazione di acquisizione della megaindustria pugliese era previsto che ArcelorMittal acquisisse anche Sanac. Ovviamente, il disimpegno su un fronte escluderebbe anche la seconda acquisizione.

"C'è molta preoccupazione, la Sardegna può subire effetti molto negativi", commenta il consigliere regionale di Sardegna 20Venti Stefano Tunis. Che aggiunge: "Non sembra che il governo Conte sia in grado di dare risposte che garantiscano lo sviluppo e la salvezza delle aziende".

Per i dipendenti Sanac di tutta Italia, per altro, sta per partire una cassa integrazione straordinaria: sulla questione è stato convocato per il 13 novembre un incontro al ministero dello Sviluppo economico. Stamattina la sottosegretaria Alessandra Todde ha incontrato i lavoratori dello stabilimento di Massa: "Alle aziende straniere che arrivano in Italia - ha commentato - dobbiamo ricordare che il rispetto per il nostro Paese e delle nostre regole è fondamentale".
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