Glencore e Li-Cycle annunciano uno studio congiunto per lo sviluppo di un centro di riciclaggio a livello europeo grazie alla riconversione dell’impianto di Portovesme, che diventerà la più grande fonte in Europa di litio riciclato di qualità per batterie, nonché di nichel e cobalto riciclati.

L'ufficializzazione arriva a pochi giorni dal previsto gruppo di lavoro che, il 17 maggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy, dovrà discutere proprio del futuro sviluppo del sito industriale dopo lo stop alla linea del piombo.
In ballo la prima soluzione europea a ciclo completamente chiuso da fonti di materia prima da batterie al litio fino ad arrivare ai prodotti di qualità per batterie. Si stima una capacità di lavorazione del nuovo hub tra le 50mila e 70mila tonnellate di “black mass” all'anno o l'equivalente di 36 GWh di batterie agli ioni di litio. La black mass trattata nell’hub dovrebbe essere fornita dalla rete Spoke di Li-Cycle in Europa e attraverso la rete commerciale di Glencore. 
Lo studio di fattibilità definitivo inizierà a metà del 2023. Una tempistica accelerata grazie al riutilizzo di parte degli impianti di Glencore già esistenti a Portovesme.

L'hub di Portovesme produrrà materie prime critiche per le batterie, tra cui nichel, cobalto e litio, a partire dal contenuto delle batterie esauste. Si avvarrà della tecnologia idrometallurgica all'avanguardia di Li-Cycle – leader nel settore del recupero delle risorse delle batterie agli ioni di litio – e costituirà il più grande impianto di fabbricazione di prodotti sostenibili per batterie in Europa.

«Portovesme – si legge in una nota – dispone di una serie di importanti infrastrutture già esistenti che comprendono l'accesso a un porto, le infrastrutture, gli impianti idrometallurgici di produzione e una forza lavoro qualificata».

Glencore e Li-Cycle «intraprenderanno congiuntamente uno studio di fattibilità definitivo entro 60 giorni dal presente annuncio, Il completamento dello studio è previsto per la metà del 2024. Soggetto ad una decisione finale sull'investimento, il progetto prevede la costruzione e la successiva messa in funzione dell'hub di Portovesme prevista tra la fine del 2026 e l'inizio del 2027».
«Questo progetto, unito alla nostra attuale presenza nella fornitura di materie prime e nel recupero dei metalli delle batterie – ha commentato Kunal Sinha, responsabile globale della divisione Recycling di Glencore – rafforza la nostra ambizione di diventare il partner di riferimento in materia di economia circolare per l'industria europea delle batterie e dei veicoli elettrici. Ciò rappresenta inoltre un passo significativo nella nostra collaborazione con Li-Cycle, un partner privilegiato nel settore del recupero delle batterie agli ioni di litio. La creazione di un hub attraverso la trasformazione del nostro sito di Portovesme, che potrebbe diventare la prima attività industriale di Glencore per la produzione di litio per batterie, ci consentirà di chiudere effettivamente con i nostri clienti europei OEM e gigafactory, tutti gli aspetti della catena di approvvigionamento, in questo modo taglieremo i tempi di consegna, contribuiremo a diminuire le emissioni riducendo al minimo la logistica di trasporto e sosterremo le ambizioni dell'Italia e dell'Europa di essere protagonisti a livello globale nell'economia circolare».
«L'hub di Portovesme – ha dichiarato Tim Johnston, co-fondatore e presidente esecutivo di Li-Cycle – rappresenta un progetto di riferimento per l'industria europea del recupero delle batterie e costituirà la più grande fonte di litio riciclato per batterie del continente. Siamo entusiasti di ampliare la nostra partnership strategica globale con Glencore e di mettere a frutto gli insegnamenti tratti dall'impianto di Rochester per sostenere la rapida crescita dell'ecosistema delle batterie agli ioni di litio nel rispetto dell'ambiente. L'espansione di Li-Cycle in Europa è in linea con la nostra strategia di approccio modulare, in quanto replichiamo il successo del nostro modello nordamericano, che riflette la domanda dei clienti e la contrattazione commerciale con una rete di Spoke di pre-trattamento strategicamente posizionati e un hub di post-trattamento centralizzato».

L’impianto, rende noto Glencore, «consentirebbe all'Europa di fare un passo avanti verso la realizzazione di un ciclo chiuso della produzione secondaria delle batterie a fine vita, realizzato in autonomia in Europa, utilizzando processi idrometallurgici. Una volta entrato in funzione, l'hub di Portovesme potrà fornire vantaggi significativi sia a Li-Cycle che a Glencore, consentendo un percorso accelerato verso un impianto di post-trattamento con sede in Europa e con una bassa intensità di capitale, grazie alle importanti infrastrutture, alle attrezzature e alla forza lavoro qualificata già presenti nel sito di Portovesme».

(Unioneonline/D)

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