C'è il sì della Giunta regionale al Piano di revisione straordinaria delle partecipazioni detenute da Viale Trento, iniziato tre anni fa e portato avanti fino a oggi. Un piano per cui, ha detto il presidente Francesco Pigliaru, si stanno "riducendo dell'80% il numero di queste società", realtà a cui "pigramente la Regione ha partecipato per anni senza che queste erogassero servizi reali per i cittadini".

Quindi, continuano dalla Regione, "facciamo ciò che era giusto fare, ovvero chiudere quello che non è indispensabile".

E la ricaduta sull'occupazione? Pigliaru assicura: "Non stiamo aggredendo posti di lavoro, perché addirittura, paradossalmente, spesso alcune di quelle società non avevano neppure lavoratori. È un'operazione pulizia: liberiamo risorse da dove erano mal collocate, soldi che erano spesi male".

Tecnicamente, come previsto dal decreto 100/2017 che integra e modifica il Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica (Dlgs 165/2016), con il Piano viene effettuata "la ricognizione di tutte le partecipazioni possedute dalla Regione, direttamente o indirettamente, alla data del 23 settembre 2016, individuando le società in regola, quelle che devono essere alienate e quelle che saranno oggetto di misure di razionalizzazione".

È stata inoltre redatta una scheda per ogni partecipazione societaria, che comprendono quelle partecipate tramite organismi a controllo pubblico della Regione diversi dalle società (le agenzie regionali Sardegna Ricerche, Laore Sardegna, Agris Sardegna).

La Regione conta attualmente 91 partecipazioni in società, dirette ed indirette. A seguito della razionalizzazione, il complesso delle partecipazioni, dirette e indirette, si ridurrà a 18, mentre i risparmi sono calcolati in circa 9 milioni e mezzo di euro.

(Redazione Online/m.c.)
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