Rincari delle materie prime, caro carburante, bollette alle stelle ed emergenza profughi in fuga dalla guerra. Sono i problemi contro cui il Governo Draghi cerca di correre ai ripari con un nuovo decreto ministeriale, denominato “Ucraina”. 

Il provvedimento con le misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi generata dal conflitto è stato approvato all'unanimità dal Consiglio dei ministri.

Il premier Mario Draghi ha parlato in serata per spiegare le principali decisioni che ha definito “importanti”, in quanto “motivate dalla necessità di dare risposta alle conseguenze sul Paese della guerra in Ucraina”, nella direzione di aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con attenzione ai più bisognosi e alle filiere produttive più esposte.

"In totale – ha sottolineato – le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai 16 miliardi spesi negli ultimi mesi”. Inoltre, “gran parte degli interventi di oggi non sono finanziati dal bilancio pubblico ma da aziende del comparto energetico: tassiamo una parte dei profitti che vanno ai produttori con un conseguente aumento dei costi delle materie prime e ridistribuiamo il denaro a imprese e famiglie in difficoltà". 

Quindi il nucleo delle misure, a partire dalla questione carburanti: “Sino alla fine di aprile, il prezzo alla pompa sarà ridotto di 25 centesimi al litro, aumentiamo da 4 a 5,2 milioni il numero delle famiglie protette dagli aumenti, che pagheranno l’energia come l’estate scorsa”. E, ancora, sì alla rateizzazione delle bollette fino a due anni e alla creazione di fondi per aiutare i comparti autotrasporti, agricoltura e pesca, e “rifinanziamo la cassa integrazione per le aziende in difficoltà”.

Sull’aumento del prezzo del gas è intervenuto poi Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica, sottolineando come questo determini anche rincari dell'energia elettrica e, attraverso la raffinazione, dei carburanti: per questo "bisogna pensare a un sistema intelligente ed equo per fissare un prezzo”. Su questo un intervento europeo "non è procrastinabile, per evitare speculazioni".

"Nelle prossime settimane – ha anticipato Draghi - intendiamo prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di Ilva di produrre acciaio", e verrà rafforzato “il nostro sistema di accoglienza per gestire l'afflusso dei rifugiati ucraini che stanno aumentando e che ci aspettiamo che aumenti molto nelle prossime settimane". Il numero di 67mila per ora non viene confermato. 

Stando ai dati disponibili fino a stamattina, erano 53.669: “La composizione – ha reso noto Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri – è nota, la maggior parte di questi cittadini ucraini sono donne, 27.500, i bambini 21mila e molto meno uomini per il divieto di espatrio".

Mentre per le spese militari "c'è la determinazione (di arrivare) al 2% del Pil. Quando e come farlo è tutto da discutere ma è chiaro che anche su questo fronte la risposta non può che essere europea. Gli investimenti sono significativi per tutti i Paesi, l'Italia è messa a metà ma sono costi impensabili se dovessero gravare solo sui bilanci nazionali. Lo sforzo maggiore, per creare una difesa europea, è quello del coordinamento”.

Di seguito i temi delle principali misure:  

- Il taglio delle accise sui carburanti per un mese, a partire dall’entrata in vigore del decreto e fino a fine aprile, su "benzina, oli da gas e gasolio, gas di petrolio liquefatti (GPL)", usati come carburante. Per il taglio saranno utilizzati "308,17 milioni di euro" di maggior gettito Iva relativo all'ultimo trimestre 2021. Le accise sulla benzina si attesteranno a 643,24 euro per mille litri, sul gasolio a 532,24 euro per mille litri; sul Gpl a "182,61 euro per mille chilogrammi". 

- Fino a 200 euro di buoni benzina esentasse per il 2022. Si prevede che "l'importo del valore di buoni benzina o analoghi titoli ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti per l'acquisto di carburanti, nel limite di euro 200 per lavoratore non concorre alla formazione del reddito".

- Inoltre, le imprese potranno rateizzare le bollette per i consumi di maggio e giugno, per un numero massimo di 24 rate mensili. Per sostenere le esigenze di liquidità derivanti dai piani di rateizzazione concessi dai fornitori di energia elettrica e gas, Sace potrà rilasciare le proprie garanzie in favore di banche e istituzioni finanziarie entro un limite massimo di impegni pari a 9 miliardi di euro. 

- Ancora: oltre 5 milioni di famiglie, circa un milione in più, avranno un aiuto per le bollette grazie all'estensione del bonus sociale. Con il provvedimento si alzerà il tetto Isee che consentirà di "proteggere" circa 5,2 milioni di famiglie, rispetto ai 4 milioni attuali. 

- Altra misura è dare più cassa integrazione per le imprese che nel 2022 si troveranno a fronteggiare "situazioni di particolare difficoltà economica": la bozza del decreto stanzia infatti 150 milioni per concedere altre settimane di Cig in deroga a chi non possa più ricorrere "ai trattamenti ordinari di integrazione salariale". Le settimane di Cassa in deroga andranno utilizzate entro il 31 dicembre 2022. L'Inps monitorerà la spesa e raggiunto il limite dei 150 milioni non accoglierà più le domande. 

- Per l’accoglienza di chi fugge dalla guerra, sono previsti sostegni a Regioni, enti, associazioni e Terzo settore per l'accoglienza complessiva di 75mila profughi ucraini. Nello specifico, 60mila unità sono per l'assistenza di profughi che abbiano trovato autonoma sistemazione. Altri 15mila sono per "ulteriori forme di accoglienza diffusa" che saranno attuate "mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni e gli enti religiosi civilmente riconosciuti". Altri contributi riguardano l'assistenza sanitaria delle Regioni per 100mila rifugiati. 

(Unioneonline/l.f.)

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