Ecco “E.Wa.s-Soluzioni per l’ambiente e per l’acqua”. È il progetto che il Comune di Nuoro, in qualità di ente capofila di un partenariato, sta realizzando in Uganda per assicurare l’accesso all’acqua pulita e sicura alle popolazioni del distretto di Adjumani, nel nord del Paese. Si è appena conclusa la missione di avvio del piano con il quale si intende contribuire a creare in loco, attraverso il corretto utilizzo di una risorsa molto preziosa, le basi di un nuovo sviluppo in grado di arginare i flussi migratori verso l’Europa.

Il piano

Il progetto di cooperazione, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, è cofinanziato dalla Regione Sardegna  e viene attuato in collaborazione con il distretto di Adjumani, l’Enas, Ente acque della Sardegna, l’Università di Sassari e l’associazione di volontariato “Dreo - Deborah Ricciu Espandere Orizzonti”.

Accesso all'acqua (foto Rais)
Accesso all'acqua (foto Rais)
Accesso all'acqua (foto Rais)

L’Uganda verrà sostenuta nell’allestimento di un prototipo di laboratorio per l’analisi dell’acqua per usi domestici per consentire alle autorità locali di monitorare le qualità della risorsa fornita alle popolazioni. Tutti i soggetti coinvolti metteranno a disposizione le loro competenze in materia di gestione sostenibile delle risorse idriche, di educazione ambientale e di rafforzamento delle capacità gestionali di enti locali periferici. Inoltre, verrà messo a punto un catalogo di buone pratiche per la gestione dell’acqua.

Il gruppo di lavoro

La delegazione, partita dalla Sardegna, era composta da Sara Porru (Comune di Nuoro), Fabiola Podda (esperta di cooperazione internazionale), Marco Sechi (Regione Sardegna), Maria Antonietta Dessena e Amedeo Fadda (Enas), Quirico Migheli (Università di Sassari), Roberto Schirru (associazione Dreo). Padre Charles Vura Obulejo ha rappresentato il distretto di Adjumani. 

La delegazione sarda in Uganda (foto Rais)
La delegazione sarda in Uganda (foto Rais)
La delegazione sarda in Uganda (foto Rais)

L’Uganda è impegnata nell’accoglienza di oltre 500mila rifugiati provenienti dal Sud Sudan, che vivono in 48 insediamenti. Solo il territorio di Adjumani ospita oltre 200mila persone in fuga da guerre e persecuzioni. Tutto questo determina una continua pressione sulle risorse territoriali: terreni, foreste, zone umide e acqua.

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